Il governo Letta supera la prima prova alla Camera. L’aula di Montecitorio ha dato il via libera alla legge di conversione del decreto sulle emergenze ambientali con 336 voti favorevoli e nessuno contrario. Sono stati 133, invece, gli astenuti. La Lega e il Movimento 5 Stelle, che nelle dichiarazioni di voto avevano espresso la propria intenzione di votare “no” al provvedimento, nella votazione finale hanno deciso di astenersi. In aula il deputato pentastellato Massimo De Rosa ha annunciato che la decisione è stata maturata per “rispetto delle popolazioni” colpite dal terremoto. “Ma sempre per il rispetto verso quelle popolazioni – aggiunge – non accettiamo lo sciacallaggio pseudo legislativo” che è in atto contro il M5S, con l’accusa di aver cercato di affossare il provvedimento. De Rosa ha accusato poi Pd e Pdl di essere “uguali”: “bande che stanno spolpando il Paese a suon di ipocrisia. Siete il peggior governo nella storia della Democrazia cristiana”.
Il ricorso al voto di fiducia è arrivato dopo un lungo braccio ferro tra la maggioranza e il movimento 5 stelle. Fino all’ultimo l’esecutivo ha cercato di evitare il ricorso al voto, ma lo scontro con il movimento, che sembrava essersi risolto in giornata, si è acutizzato all’ultimo. Il tavolo è saltato sulla richiesta del movimento di stralciare dal decreto anche gli articoli su Tav e terzo valico di Giovi. E così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha dovuto annunciare il ricorso alla fiducia. La polemica finale, con il Movimento 5 stelle che ha criticato Franceschini, definendolo uno “sciacallo”, è arrivato dopo un aspro dibattito, focalizzato soprattutto sull’ accusa di ostruzionismo ai pentastellati. Proprio su questo tema la discussione a Montecitorio si è fatta tesa, gli animi si sono surriscaldati e il deputato Angelo Cera ha rivolto parole molto dure nei confronti del M5s. E il richiamo alle polemiche degli ultimi giorni è stato presente anche nelle dichiarazioni di voto alla Camera.
FRATELLI D’ITALIA – Il primo a prendere la parola è Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia. E per Letta arriva il primo pollice verso: “Votiamo contro la fiducia a questo governo distratto, inefficiente, demagogico come i governi precedenti”. Rampelli critica l’azione dell’esecutivo e lo invita a “prendere di petto” le vicende legate alla crisi economica. “Se lo farà saremo ben disponibili a sostenerlo”, conclude.
LEGA – Anche il Carroccio si schiera contro l’esecutivo di larghe intese. “Siamo stufi di un governo delle parole e delle promesse. Da Letta e dai suoi ministri solo enunciazioni e niente fatti. Tante promesse mai realizzate”. E’ Massimiliano Fedriga ad annunciare il no della Lega Nord al decreto emergenze. Un provvedimento che, sottolinea è stato “usato come merce di scambio con i gruppi al Senato, dove è stato cannibalizzato”.
M5S – “L’ennesimo ricatto di un governo degli inciuci verso un Parlamento di nominati”. Il discorso alla Camera di Riccardo Nuti, non lascia spazio a dubbi. Il voto negativo del Movimento 5 stelle alla fiducia sul dl emergenze era già annunciato, ma il capogruppo alla Camera pronuncia parole di forte critica per le decisioni del governo: “La scatola del Parlamento è vuota”, aggiunge il capogruppo stellato, “voi ancora non lo avete capito, ma è finita. Avrete la fiducia, sì, ma solo la vostra. A farvi pagare il conto saranno i cittadini italiani. Ora siamo noi a dirvi: scongelatevi”. E rincara la dose: “Non abbiamo dimenticato la truffa del ddl sul finanziamento ai partiti – sottolinea Nuti – con i cittadini colpiti dal terremoto siete avari, con i vostri partiti siete invece sempre molto generosi. Il 31 luglio intascherete 91 milioni di euro. Bravi, complimenti. E voi sareste i responsabili? Ancora ci chiede qualcuno perchè non abbiamo fatto il governo con il Pd. C’è ancora bisogno di spiegarlo? Avremmo dovuto farlo per far passare queste porcate?”. E ancora: ”Questo governo dice di voler risolvere le emergenze ambientali ma in realtà le aggrava e ne crea di nuove. Al governo l’emergenza conviene, per continuare a fare quello che è stato fatto negli ultimi venti anni. E’ talmente falsa l’accusa a noi di voler bloccare i fondi per i terremotati, da fare schifo. Siete dalla stessa parte da chi rideva al telefono la notte del terremoto all’Aquila. Per dare soldi agli amici passate sui cadaveri del sisma in Emilia”.
SEL – Il gruppo guidato da Nichi Vendola era stato accusato proprio dal M5s di doppio giochismo. E proprio al movimento che si rivolge il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà Gennaro Migliore: “Perchè il vostro gruppo non ha fatto ostruzionismo al Senato, quando era il momento di bloccare questo decreto in cui stavano inserendo di tutto?”. Poi annuncia il “no” del suo partito: “Questo provvedimento contiene luci e ombre e troppi provvedimenti che non hanno carattere emergenziale. Introdurre la decretazione d’urgenza per fare un testo omnibus è una responsabilità che il Governo deve prendersi. Sel non voterà la fiducia”.
PDL – Per Letta arrivano anche parole di conforto. A pronunciarle è Paolo Alli, deputato del Popolo della Libertà: ”Spiace che non si sia riusciti ad evitare questo passaggio che ha portato alla prima fiducia al governo, quando ve ne erano le possibilità. Questo voto però non è un capriccio o una prova di forza, ma è un momento necessario per un decreto che è fondamentale per il futuro del nostro Paese”. E poi annuncia il sì “convinto” a nome del suo gruppo.
SCELTA CIVICA – E l’appoggio arriva anche da Scelta civica. “Sc voterà a favore della fiducia con convinzione, per la condivisione dei programmi e dei progetti di questo governo. Ma con rammarico per il fatto che si sia dovuti ricorrere a un voto di fiducia per il via libera al decreto emergenze”, annuncia Lorenzo Dellai. Poi esprime “solidarietà a Franceschini per le accuse molto pesanti che ha ricevuto ieri” dall’opposizione, dopo l’annuncio del voto di fiducia.
ANCORA SCINTILLE TRA M5S E MAGGIORANZA – Durante il voto degli ordini del giorno in Aula è di nuovo polemica. Al centro, sempre un deputato del movimento 5 stelle, Gianluca Vacca, che insinua il sospetto che in Aula si proceda troppo spediti nei lavori per dedicarsi all’imminente weekend. “Chiedo scusa ai colleghi che forse non sono abituati a stare in Aula di venerdì…”, esordisce Vacca. Ma la presidente di turno Marina Sereni non ci sta e lo interrompe: “Lei sa bene che ieri tutti i gruppi hanno condiviso il calendario dei lavori che prevede alle 14 l’inizio delle dichiarazioni di voto con diretta tv”. E il deputato insiste: “Evidentemente la diretta tv è più importante della discussione sugli ordini del giorno”. A quel punto prende la parola dai banchi del Pdl Simone Baldelli: “Il regolamento prevede che il governo dia pareri non nel disinteresse generale dei colleghi e che chi li deposita presti attenzione a quei pareri – ricorda – Non è questione di volontà di rimanere in Aula, è questione di regole, di rispetto dei ruoli e di convivenza civile. Il governo ha dato i pareri con grande accuratezza, non è permesso a nessuno un atteggiamento arrogante in quest’Aula – aggiunge Baldelli, raccogliendo un forte applauso del Pdl ma anche del Pd – il calendario è stato approvato dai capigruppo all’unanimità e la richiesta della diretta tv è stata fatta dall’opposizione”.
ALCUNI PUNTI DEL DECRETO EMERGENZE – Dal rilancio dell’area del Porto di Piombino all’Expo 2015, alle aree terremotate dell’Emilia e de L’Aquila, e alla gestione dei rifiuti. Questi alcuni punti del decreto Emergenze ambientali (il numero 43 del 2013), approvato con il voto di fiducia. Ecco i punti principali del decreto:
PIOMBINO: Il testo (art.1) parla di “riconoscimento” dell’area industriale di Piombino come area “in situazione di crisi industriale complessa”: il presidente della Regione Toscana viene nominato commissario straordinario per “assicurare la realizzazione degli interventi” del “nuovo Piano regolatore portuale”. Anche a Trieste viene riconosciuto lo status di “area di crisi industriale”.
RIFIUTI: Viene prorogata l’emergenza e la gestione commissariale sui rifiuti a Palermo fino al 31 dicembre 2013. Viene prolungato da 24 a 36 mesi il mandato dei commissari straordinari per i siti per lo smaltimento dei rifiuti in Campania.
DEPURAZIONE: Norme per la prosecuzione dell’emergenza per la depurazione in Campania (Acerra, Marcianise, Napoli nord, Foce Regi Lagni, Cuma) e dell’impianto di derivazione di Succivo. L’emergenza nella tutela delle acque viene prolungata anche per la Puglia fino al 31 dicembre 2013.
EXPO: L’articolo 5 reca una disciplina speciale per l’Expo 2015, per garantire il rispetto dei tempi e l’adempimento degli obblighi internazionali; inoltre prevede l’istituzione di un commissario unico (già nominato da Enrico Letta).
TERREMOTO: Vengono disposte alcune proroghe per le aree terremotate in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto: lo stato di emergenza dal 31 maggio 2013 passa al 31 dicembre 2014 (c’è anche un allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità interno). Completa attuazione dei Piani per la ricostruzione dei danni causati dal terremoto del 2002 in Molise. Sono previsti interventi per il sisma in Abruzzo: misure economiche di assistenza per le case, attività di ricostruzione, concessione di contributi a privati per la ricostruzione di immobili, rimozione delle macerie.
GENOVA E TAV: Nel decreto è stata inserito il ripristino dell’efficienza e dell’operatività della Sala operativa e del Centro Vts (Sistema di controllo del traffico marittimo) della Capitaneria di porto–Guardia costiera di Genova, in seguito ai danni causati dall’incidente del 7 maggio. Esclusione dai vincoli del Patto di Stabilità interno degli interventi di riqualificazione territoriale per la Tav Torino-Lione.
Politica
Emergenze ambientali, la Camera approva la fiducia al governo Letta
La decisione di porre il voto di fiducia è arrivato dopo un lungo braccio di ferro tra esecutivo e Movimento 5 stelle. Il parere positivo di Montecitorio alla legge di conversione è arrivato con 336 voti favorevoli e nessun contrario. Sono stati 133 gli astenuti
Il governo Letta supera la prima prova alla Camera. L’aula di Montecitorio ha dato il via libera alla legge di conversione del decreto sulle emergenze ambientali con 336 voti favorevoli e nessuno contrario. Sono stati 133, invece, gli astenuti. La Lega e il Movimento 5 Stelle, che nelle dichiarazioni di voto avevano espresso la propria intenzione di votare “no” al provvedimento, nella votazione finale hanno deciso di astenersi. In aula il deputato pentastellato Massimo De Rosa ha annunciato che la decisione è stata maturata per “rispetto delle popolazioni” colpite dal terremoto. “Ma sempre per il rispetto verso quelle popolazioni – aggiunge – non accettiamo lo sciacallaggio pseudo legislativo” che è in atto contro il M5S, con l’accusa di aver cercato di affossare il provvedimento. De Rosa ha accusato poi Pd e Pdl di essere “uguali”: “bande che stanno spolpando il Paese a suon di ipocrisia. Siete il peggior governo nella storia della Democrazia cristiana”.
Il ricorso al voto di fiducia è arrivato dopo un lungo braccio ferro tra la maggioranza e il movimento 5 stelle. Fino all’ultimo l’esecutivo ha cercato di evitare il ricorso al voto, ma lo scontro con il movimento, che sembrava essersi risolto in giornata, si è acutizzato all’ultimo. Il tavolo è saltato sulla richiesta del movimento di stralciare dal decreto anche gli articoli su Tav e terzo valico di Giovi. E così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha dovuto annunciare il ricorso alla fiducia. La polemica finale, con il Movimento 5 stelle che ha criticato Franceschini, definendolo uno “sciacallo”, è arrivato dopo un aspro dibattito, focalizzato soprattutto sull’ accusa di ostruzionismo ai pentastellati. Proprio su questo tema la discussione a Montecitorio si è fatta tesa, gli animi si sono surriscaldati e il deputato Angelo Cera ha rivolto parole molto dure nei confronti del M5s. E il richiamo alle polemiche degli ultimi giorni è stato presente anche nelle dichiarazioni di voto alla Camera.
FRATELLI D’ITALIA – Il primo a prendere la parola è Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia. E per Letta arriva il primo pollice verso: “Votiamo contro la fiducia a questo governo distratto, inefficiente, demagogico come i governi precedenti”. Rampelli critica l’azione dell’esecutivo e lo invita a “prendere di petto” le vicende legate alla crisi economica. “Se lo farà saremo ben disponibili a sostenerlo”, conclude.
LEGA – Anche il Carroccio si schiera contro l’esecutivo di larghe intese. “Siamo stufi di un governo delle parole e delle promesse. Da Letta e dai suoi ministri solo enunciazioni e niente fatti. Tante promesse mai realizzate”. E’ Massimiliano Fedriga ad annunciare il no della Lega Nord al decreto emergenze. Un provvedimento che, sottolinea è stato “usato come merce di scambio con i gruppi al Senato, dove è stato cannibalizzato”.
M5S – “L’ennesimo ricatto di un governo degli inciuci verso un Parlamento di nominati”. Il discorso alla Camera di Riccardo Nuti, non lascia spazio a dubbi. Il voto negativo del Movimento 5 stelle alla fiducia sul dl emergenze era già annunciato, ma il capogruppo alla Camera pronuncia parole di forte critica per le decisioni del governo: “La scatola del Parlamento è vuota”, aggiunge il capogruppo stellato, “voi ancora non lo avete capito, ma è finita. Avrete la fiducia, sì, ma solo la vostra. A farvi pagare il conto saranno i cittadini italiani. Ora siamo noi a dirvi: scongelatevi”. E rincara la dose: “Non abbiamo dimenticato la truffa del ddl sul finanziamento ai partiti – sottolinea Nuti – con i cittadini colpiti dal terremoto siete avari, con i vostri partiti siete invece sempre molto generosi. Il 31 luglio intascherete 91 milioni di euro. Bravi, complimenti. E voi sareste i responsabili? Ancora ci chiede qualcuno perchè non abbiamo fatto il governo con il Pd. C’è ancora bisogno di spiegarlo? Avremmo dovuto farlo per far passare queste porcate?”. E ancora: ”Questo governo dice di voler risolvere le emergenze ambientali ma in realtà le aggrava e ne crea di nuove. Al governo l’emergenza conviene, per continuare a fare quello che è stato fatto negli ultimi venti anni. E’ talmente falsa l’accusa a noi di voler bloccare i fondi per i terremotati, da fare schifo. Siete dalla stessa parte da chi rideva al telefono la notte del terremoto all’Aquila. Per dare soldi agli amici passate sui cadaveri del sisma in Emilia”.
SEL – Il gruppo guidato da Nichi Vendola era stato accusato proprio dal M5s di doppio giochismo. E proprio al movimento che si rivolge il capogruppo di Sinistra ecologia e libertà Gennaro Migliore: “Perchè il vostro gruppo non ha fatto ostruzionismo al Senato, quando era il momento di bloccare questo decreto in cui stavano inserendo di tutto?”. Poi annuncia il “no” del suo partito: “Questo provvedimento contiene luci e ombre e troppi provvedimenti che non hanno carattere emergenziale. Introdurre la decretazione d’urgenza per fare un testo omnibus è una responsabilità che il Governo deve prendersi. Sel non voterà la fiducia”.
PDL – Per Letta arrivano anche parole di conforto. A pronunciarle è Paolo Alli, deputato del Popolo della Libertà: ”Spiace che non si sia riusciti ad evitare questo passaggio che ha portato alla prima fiducia al governo, quando ve ne erano le possibilità. Questo voto però non è un capriccio o una prova di forza, ma è un momento necessario per un decreto che è fondamentale per il futuro del nostro Paese”. E poi annuncia il sì “convinto” a nome del suo gruppo.
SCELTA CIVICA – E l’appoggio arriva anche da Scelta civica. “Sc voterà a favore della fiducia con convinzione, per la condivisione dei programmi e dei progetti di questo governo. Ma con rammarico per il fatto che si sia dovuti ricorrere a un voto di fiducia per il via libera al decreto emergenze”, annuncia Lorenzo Dellai. Poi esprime “solidarietà a Franceschini per le accuse molto pesanti che ha ricevuto ieri” dall’opposizione, dopo l’annuncio del voto di fiducia.
ANCORA SCINTILLE TRA M5S E MAGGIORANZA – Durante il voto degli ordini del giorno in Aula è di nuovo polemica. Al centro, sempre un deputato del movimento 5 stelle, Gianluca Vacca, che insinua il sospetto che in Aula si proceda troppo spediti nei lavori per dedicarsi all’imminente weekend. “Chiedo scusa ai colleghi che forse non sono abituati a stare in Aula di venerdì…”, esordisce Vacca. Ma la presidente di turno Marina Sereni non ci sta e lo interrompe: “Lei sa bene che ieri tutti i gruppi hanno condiviso il calendario dei lavori che prevede alle 14 l’inizio delle dichiarazioni di voto con diretta tv”. E il deputato insiste: “Evidentemente la diretta tv è più importante della discussione sugli ordini del giorno”. A quel punto prende la parola dai banchi del Pdl Simone Baldelli: “Il regolamento prevede che il governo dia pareri non nel disinteresse generale dei colleghi e che chi li deposita presti attenzione a quei pareri – ricorda – Non è questione di volontà di rimanere in Aula, è questione di regole, di rispetto dei ruoli e di convivenza civile. Il governo ha dato i pareri con grande accuratezza, non è permesso a nessuno un atteggiamento arrogante in quest’Aula – aggiunge Baldelli, raccogliendo un forte applauso del Pdl ma anche del Pd – il calendario è stato approvato dai capigruppo all’unanimità e la richiesta della diretta tv è stata fatta dall’opposizione”.
ALCUNI PUNTI DEL DECRETO EMERGENZE – Dal rilancio dell’area del Porto di Piombino all’Expo 2015, alle aree terremotate dell’Emilia e de L’Aquila, e alla gestione dei rifiuti. Questi alcuni punti del decreto Emergenze ambientali (il numero 43 del 2013), approvato con il voto di fiducia. Ecco i punti principali del decreto:
PIOMBINO: Il testo (art.1) parla di “riconoscimento” dell’area industriale di Piombino come area “in situazione di crisi industriale complessa”: il presidente della Regione Toscana viene nominato commissario straordinario per “assicurare la realizzazione degli interventi” del “nuovo Piano regolatore portuale”. Anche a Trieste viene riconosciuto lo status di “area di crisi industriale”.
RIFIUTI: Viene prorogata l’emergenza e la gestione commissariale sui rifiuti a Palermo fino al 31 dicembre 2013. Viene prolungato da 24 a 36 mesi il mandato dei commissari straordinari per i siti per lo smaltimento dei rifiuti in Campania.
DEPURAZIONE: Norme per la prosecuzione dell’emergenza per la depurazione in Campania (Acerra, Marcianise, Napoli nord, Foce Regi Lagni, Cuma) e dell’impianto di derivazione di Succivo. L’emergenza nella tutela delle acque viene prolungata anche per la Puglia fino al 31 dicembre 2013.
EXPO: L’articolo 5 reca una disciplina speciale per l’Expo 2015, per garantire il rispetto dei tempi e l’adempimento degli obblighi internazionali; inoltre prevede l’istituzione di un commissario unico (già nominato da Enrico Letta).
TERREMOTO: Vengono disposte alcune proroghe per le aree terremotate in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto: lo stato di emergenza dal 31 maggio 2013 passa al 31 dicembre 2014 (c’è anche un allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità interno). Completa attuazione dei Piani per la ricostruzione dei danni causati dal terremoto del 2002 in Molise. Sono previsti interventi per il sisma in Abruzzo: misure economiche di assistenza per le case, attività di ricostruzione, concessione di contributi a privati per la ricostruzione di immobili, rimozione delle macerie.
GENOVA E TAV: Nel decreto è stata inserito il ripristino dell’efficienza e dell’operatività della Sala operativa e del Centro Vts (Sistema di controllo del traffico marittimo) della Capitaneria di porto–Guardia costiera di Genova, in seguito ai danni causati dall’incidente del 7 maggio. Esclusione dai vincoli del Patto di Stabilità interno degli interventi di riqualificazione territoriale per la Tav Torino-Lione.
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Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il referendum sull’autonomia, perché ‘l’oggetto e la finalità del quesito sono poco chiari’, ha bocciato l’opposizione. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da una sinistra incapace anche di scrivere i quesiti da sottoporre ai cittadini per una consultazione popolare? Per quanto ci riguarda, noi andiamo avanti con il percorso riformatore, nell’interesse dell’Italia”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.