Dopo l'espulsione dal gruppo parlamentare degli euroscettici di Europa della libertà e della democrazia per le frasi offensive pronunciate dopo la nomina del ministro Cecile Kyenge a ministro dell'Integrazione, le "ire" del leghista colpiscono il ministro per le Pari Opportunità, Josefa Idem, pizzicata a non pagare l'Imu sulla sua abitazione. Ma lui smentisce
“Io non ce l’ho con la signora Kyenge, ce l’ho invece contro questa ministra Idem. Forse le vere puttane non sono quelle che esercitano la professione, sono quelle piene di ipocrisia, politicamente parlando, che dicono una cosa e ne fanno un’altra”. Mario Borghezio colpisce ancora. Dopo l’espulsione dal gruppo parlamentare degli euroscettici di Europa della libertà e della democrazia per le frasi offensive pronunciate dopo la nomina del ministro Cecile Kyenge a ministro dell’Integrazione, le “ire” del leghista, dal programma Klaus Condicio, colpiscono il ministro per le Pari Opportunità, Josefa Idem, pizzicata a non pagare l’Imu sulla sua abitazione.
“Forse le vere puttane – attacca Borghezio – sono certi personaggi, donne ma anche uomini, che prostituiscono la funzione di servizio che chi ha uno stipendio pubblico dovrebbe sentire di avere nei confronti dell’azienda che li paga, dell’istituzione che gli da anche degli onori e dei piccoli privilegi o dei grandi privilegi”. E ancora: “Siamo di fronte a un personaggio – continua – che è stato testimonial del nostro Ministero delle Finanze, della campagna per gli adempimenti fiscali e la prima a non adempiere è proprio la signora Idem”.
”La galera non si augura mai a nessuno, ma un pò di gogna certamente”, sentenzia alla fine Borghezio. Poco dopo arriva la marcia indietro. “Smentisco nella maniera più categorica – puntualizza l’eurodeputato – di aver rivolto un qualsiasi appellativo offensivo e volgare direttamente indirizzato al ministro Idem, a cui ho semplicemente rivolto pesanti critiche sul piano politico. Basterà ascoltare il nastro completo dell’intervista radiofonica di Klaus Davi per accertarsene”.
Ma la Lega ha preso subito le distanze dalle affermazioni del leghista: “Rispettiamo il ministro Idem come donna e atleta”, ha sottolineato il deputato della Lega Gianluca Pini, nel prendere la parola al termine della seduta in Aula alla Camera. Rispetto alla vicenda che coinvolge il ministro, però, “c’è una questione politica irrisolta“. E sollecita dunque “una risposta del governo” sulla mozione presentata dalla Lega alla Camera. E commenta le parole usate in un’intervista per spiegare l’accaduto, dalla stessa Idem: “Se ho sbagliato pagherò non basta perchè lei non è una cittadina semplice ma una ministra”.
E anche dagli altri esponenti del mondo politico arriva una ferma condanna alle parole di Borghezio. Ivan Scalfarotto definisce il leghista “un primate”. Così il deputato Pd replica all’esponente della Lega che, sostiene Scalfarotto, oltre che a riferirsi al ministro Idem, indirettamente parlava anche del Presidente della Camera, Laura Boldrini”. Parole confermate anche dalla deputata Pdl, Elvira Savino:”Il leghista Borghezio è il leader indiscusso dell’insulto, talvolta sessista, talvolta razzista, talvolta sessista e razzista insieme. Ne ha dato prova anche questa volta nei riguardi del ministro Idem con parole inqualificabili. E’ un cavernicolo della politica che nei riguardi delle donne non argomenta ma agita solo vistosamente la clava della volgarità”.