Il leader 5 Stelle si scaglia contro i cronisti che a suo giudizio diffamano il Movimento. "Spiegate in diretta che siete costretti a occultare le notizie per salvare il posto di lavoro. Voi siete delle pedine, forse inconsapevoli, di una dittatura che non usa le pallottole"
Le “sette televisioni nazionali “ogni giorno diffamano il M5S“. Grillo in un post sul blog si scaglia contro le tv e fa un appello ai giornalisti: “Pentitevi. Fate outing e spiegate in diretta che siete costretti a occultare, tagliare, schernire per salvare il vostro posto di lavoro e, insieme, la visibilità, le relazioni ‘importanti’. Persino la mafia ha avuto il pentitismo”. Il leader 5 Stelle, invitando i cronisti a seguire l’esempio dei pentiti della criminalità organizzata, si rivolge a loro dicendo: “Voi siete delle pedine, forse inconsapevoli, di una dittatura che non usa le pallottole, ma la denigrazione, la diffamazione, per la distruzione mediatica dell’avversario. Voi non siete la testa del serpente, ma le sue squame, la sua pelle che cambierà come si cambierebbe un vestito. Pentitevi. Ve ne saremo riconoscenti. Un conduttore di telegiornale in prima serata che guardasse schifato il foglio di fronte a sé esclamando ‘Io questa merda non la dico!’ cambierebbe l’Italia. Pentitevi, vi perdoneremo anche se siete fuori tempo massimo da un pezzo”.
Il post inizia con alcune considerazioni sulle tv nazionali. “Tre sono pubbliche – scrive Grillo – ma in mano ai partiti. Tre di Berlusconi. Una di Cairo, ex dipendente di Berlusconi”. Tv che secondo il leader hanno interesse a boicottare il M5S perché è il “primo movimento nazionale, primo in 50 province alle ultime elezioni, mentre il pdmenoelle è risultato primo in 40 province, la Lega in una sola. Primo e per questo nemico da abbattere”. Poi ricorda che “l’Italia è 69sima nel mondo per libertà di informazione, preceduta da Paesi africani o asiatici che trattiamo con sufficienza, ma che sono in grado di darci lezioni di democrazia. La responsabilità di questa situazione gravissima che impedisce ai cittadini di accedere alla verità e quindi di decidere, giudicare, partecipare alla vita del Paese è delle Sette Sorelle“.
Affermazioni che secondo Grillo non possono essere smentite da “nessun responsabile di rete, nessun conduttore, nessun giornalista. Non tutti però sono uguali, qualcuno vive questa situazione come un fardello, un prezzo da pagare”. E a quel punto si rivolge ai cronisti: “Fate un atto di coraggio. Persino la mafia ha avuto il fenomeno del pentitismo, perché non l’informazione? Vi forniremo un’altra identità. Avrete un programma di protezione e sarete inseriti in una “white list”, celebrati come “Giornalisti della Terza Repubblica”. Sono necessari un Buscetta, un Contorno, un Mutolo, un Mannoia dell’informazione. Vespa, Floris, Formigli, Berlinguer e tutti gli altri dentro quella scatola, avete un’occasione per riscattarvi, non perdetela”. E conclude: “Agonizzanti in un letto, fra molti anni da oggi, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni della vostra vita a partire da adesso, per avere un’altra occasione, soltanto un’altra occasione per dimostrare la vostra dignità?”.