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Il Fisco entra nei nostri conti correnti. “E a pagarne potremmo essere noi”

Adusbef e Federconsumatori segnalano che bisogna fare attenzione affinché le banche non scarichino sui clienti il costo della trasmissione dei dati all'Agenzia delle entrate. E lanciano l'allarme su una possibile violazione della privacy, nel caso di utilizzo non corretto del nuovo sistema
Il Fisco entra nei nostri conti correnti. “E a pagarne potremmo essere noi”
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Da oggi banche e assicurazioni possono trasmettere all’Erario i dati sui rapporti finanziari dei clienti. E a pagarne, secondo le associazioni a tutela dei consumatori, rischiano di essere proprio gli italiani. “E’ necessario fare attenzione affinché le banche non scarichino sui clienti il costo della trasmissione dei dati al Fisco“, affermano in una nota Adusbef e Federconsumatori che, pur facendo della lotta all’evasione e all’elusione fiscale una bandiera, mettono in guardia sui rischi del nuovo sistema “Sid” (Sistema di interscambio flussi dati).

“Oltre a subire una violazione della privacy, che si potrebbe configurare con l’utilizzo non corretto del nuovo sistema di trasmissioni delle banche dati – si chiedono le due associazioni in una nota – saranno addossati ancora una volta ai vessati utenti dei servizi bancari i costi di funzionamento e trasmissioni delle banche dati al Fisco? Non vorremmo che i consumatori ed i correntisti dei pessimi servizi bancari, oltre al danno degli elevati costi di gestione dei conti correnti più alti d’Europa pari a 295,66 euro contro una media Ue di 114 euro si vedessero caricare anche gli oneri di trasmissione dei loro dati di movimentazione bancaria e con effetto retroattivo, come in uso nella prassi bancaria, visto che le informazioni relative all’anno 2011 devono essere inviate entro il 31 ottobre 2013, mentre quelle relative all’anno 2012 dovranno essere inviate entro il 31 marzo 2014″.

Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi che “l’Agenzia delle entrate chiarisca agli operatori finanziari e alle banche, che successivamente e a regime dovranno effettuare la comunicazione annualmente e trasmetterla entro il 20 aprile dell’anno successivo a quello al quale sono riferite le informazioni, che non ci saranno oneri per gli utenti per l’invio delle banche dati, e che sarà garantito il rispetto più assoluto della privacy dei correntisti dopo la loro ricezione”.

Attilio Befera, direttore dell’agenzia delle Entrate, ha fatto sapere nei giorni scorsi che “dal 24 giugno banche, Sgr, Sim, assicurazioni e fiduciarie possono cominciare a trasmettere all’Erario i dati relativi ai rapporti finanziari dei clienti, con un sistema che avverrà tra sistemi telematici per ridurre al minimo le possibilità di accessi non autorizzati“. Proprio sulla riservatezza dei dati, Befera ha chiarito come tutti i dati che confluiranno nel server del Fisco saranno cifrati, ricordando che questo sistema servirà per effettuare una migliore selezione dei soggetti a rischio evasione che saranno dunque perseguiti in modo più efficace.

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