Non pagare l’Imu per 4 anni e costruirsi abusivamente una palestra dentro casa è grave, soprattutto per un ministro. Chi si trova in una posizione socio-economica privilegiata, sia egli capo del governo o privato cittadino, dovrebbe sentire l’obbligo morale di pagare quanto previsto dalla legge poichè altrimenti quei denari che riesce a risparmiare, lo Stato, avendone bisogno, li prenderà da chi non ha la possibilità di “nascondersi”. Parliamo ovviamente dei dipendenti con busta paga, dei pensionati e di tutte quelle categorie tassate alla fonte e già vessate oltre misura. Di fatto, evadendo, si rubano soldi a chi ne ha meno e questo è moralmente inaccettabile. Essere ministro, ovviamente, rappresenta un aggravante e dovrebbe comportare l’immediato allontanamento da ruoli pubblici. Non è possibile agire per il bene del popolo se allo stesso tempo lo si deruba, si tratta di un’ovvia contraddizione.
Strano paese l’Italia.
In parlamento, dove sono quasi sicuro, non siedono contribuenti modello, abbiamo 3 condannati e 46 indagati. La regione Sicilia e il comune di Firenze sono attualmente attraversati da scandali/reati che vanno dalla prostituzione al peculato. La regione Lazio e Lombardia sono state travolte dalla malapolitica così come è successo alla protezione civile, ecc.. Ricordiamo inoltre che Berlusconi tra le decine di procedimenti passati e presenti vanta evasione e frode fiscale. Tramite un complesso sistema di società off-shore ha evaso imposte e tasse per un valore di 368 milioni di euro (che per il ragionamento precedente hanno pagato i cittadini). Per questo è stato condannato in appello a 4 anni di carcere (che ricordo essere l’ultimo grado di giudizio sul merito, la cassazione si esprime solo sulla forma).
Premesso tutto ciò possiamo immaginare il motivo per il quale la neo ministra non si sia immediatamente dimessa, forse per un complesso da “scema del villaggio”, la voce di palazzo ripete: “se rubano tutti, nessuno è colpevole”.
Ormai nella politica e nell’imprenditoria se vuoi essere furbo devi dare prova di disonestà. Il potere legittima ogni comportamento. Capisco, pur non approvando, Josefa Idem, ma non riesco a fare lo stesso nei confronti degli pseudo-giornalisti che si scagliano contro di lei, così come hanno fatto con Fini per la casa di Montecarlo, mentre sorvolano su questioni molto più rilevanti che, stranamente, riguardano sempre “i soliti noti”. I casi più evidenti sono quelli di Libero e del Giornale ma ce ne sono anche molti altri. Con questo non voglio dire che non devono chiedere le sue dimissioni, ma che lo stesso atteggiamento deve essere rivolto verso tutti. Ogni direttore di giornale, come è naturale che sia, ha delle idee politiche che indirizzano e guidano la propria testata in una determinata direzione, ma questo non c’entra nulla con l’accettare ogni comportamento purché provenga dai propri beniamini (o capi). Se Berlusconi fosse trovato con un coltello in mano sul cadavere di una ragazza probabilmente intitolerebbero: “ragazza disagiata chiede aiuto al Cav per togliersi la vita, il Pdl favorevole all’eutanasia”.
In questo momento avremmo bisogno di:
• veri politici, che facciano dell’onestà la loro bandiera e che siano disposti a pagare per i loro errori, restituendo al paese quella moralità ormai scomparsa da tempo.
• veri giornalisti indipendenti, che riportino le notizie con un minimo di senso logico, mettendo fine alla pietosa e alterata ricostruzione dei fatti, rea di condizionare troppe persone notoriamente poco informate, persone che andrebbero informate e non usate.
GianPaolo Flamment
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