Secondo il ministro degli Affari regionali, il cdm deciderà "al 99,9%" di ritardare di tre mesi il ritocco dell'imposta. La conferma del sottosegretario Baretta. Ma il capogruppo Pdl alla Camera non ci sta: "Sospendere fino a fine anno, se no la maggioranza non c'è più"
Nel Consiglio dei ministri di domani “al99,9% ci sarà il rinvio dell’aumento dell’Iva, di tre mesi, fino a settembre, e nel frattempo si lavora per ristrutturare tutto il sistema delle aliquote”. Lo ha affermato il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, nel corso di un videoforum su Repubblica.it. Al giornalista che lo intervistava, il ministro ha detto che nel Governo “il clima è tranquillo e orientato agli obiettivi”. Delrio ha anche detto di essere “pronto a portare in Consiglio dei ministri il provvedimento che riguarda le Province, le città metropolitane, i piccoli comuni. Aspettiamo la sentenza della Corte Costituzionale per rispetto, è in arrivo nel giro di pochi giorni, il Governo è pronto”.
Ma la prospettiva non calma le acque nelle larghe intese, anzi. “Se Saccomanni (il ministro dell’Economia, ndr) sospende l’aumento dell’Iva per soli tre mesi è una presa in giro, non va bene, noi non ci stiamo e la maggioranza non c’è più“, afferma Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, intervistato a “Radio Anch’io”. “Non accetteremmo una risposta così parziale, assurda e ridicola. Bisogna sospendere l’aumento dell’Iva fino alla fine dell’anno”.
L’ex ministro innesca uno scontro in particolare con Matteo Colaninno, responsabile economico del Pd. Colaninno lo aveva sfidato così: ”E’ proprio sicuro Brunetta nel continuare a dire che sul rinvio dell’Iva non c’è la maggioranza? Ricordo al Pdl che senza governo Letta non ci saranno né Iva né Imu, né interventi per gli esodati né politiche industriali e per l’occupazione, ma solo e inevitabilmente riportare l’Italia in una condizione pericolosa”. Il Pdl, continua Colaninno, dovrebbe dunque evitare “di minacciare e attaccare continuamente come se fosse in campagna elettorale o, peggio, all’opposizione”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’esponente berlusconiano: “Il giovane Colaninno ha le idee un pò confuse sul ruolo del governo e su quello della maggioranza che lo sostiene. E’ il governo che deve fare delle proposte, ed è la maggioranza che deve validarle: non il contrario. E la maggioranza non si trova, di volta in volta, in Parlamento, ma è quella che ha votato la fiducia al governo Letta”. E, sostiene Brunetta “mai la maggioranza di governo, è stata informata nel merito di queste misure. In quale altro luogo, se non la cabina di regia, fortemente voluta dal presidente Letta, si dovrebbe aiutare costruttivamente il governo secondo il giovane Colaninno?”.
La probabile rinvio dell’aumento dell’imposta sui consumi è evocato anche dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta in un’intervista al Messaggero, uscita oggi: “La decisione va presa e il consiglio dei ministri dovrà dare una risposta conclusiva su questo argomento, visto che siamo ormai arrivati a un passo dalla scadenza del primo luglio”. Tra i nodi ancora aperti, sottolinea alla vigilia della riunione di governo, ci sono “Iva, Imu, cuneo fiscale. Non escludo la necessità di un rifinanziamento della cassa in deroga entro fine anno – aggiunge – oltre al tema dell’occupazione”. Quanto alle coperture, spiega il ministro, “se l’Iva si rinvia di tre mesi basta un miliardo, per la rata di giugno dell’Imu ne bastano due. Per questo insisto: bisogna chiarire l’agenda e vanno calibrate le risposte con una visione d’insieme sapendo che c’è uno snodo decisivo che sarà la legge di stabilità in autunno”.