La giovane era accusata di concorso nel presunto rapimento della bambina scomparsa nel 2004. La Procura aveva chiesto il massimo della pena: 15 anni. Condannato l'ex fidanzato Gaspare Ghaleb per false dichiarazioni al pm
I giudici del tribunale di Marsala hanno assolto Jessica Pulizzi, 26 anni, che era accusata di concorso nel sequestro della “sorellastra” Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo (in provincia di Trapani) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di 4 anni. I giudici, in camera di consiglio da martedì scorso, hanno pronunciato invece sentenza di condanna di 2 anni di reclusione per l’ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, imputato solo di false dichiarazioni a pm. La procura aveva chiesto per lui 5 anni e 4 mesi. Per la Pulizzi, invece, la richiesta dei pm Sabrina Carmazzi e Francesca Rago era stata 15 anni di carcere, il massimo della pena previsto per questo tipo di reato.
Jessica, che oggi ha 26 anni e ne aveva 17 quando la sorellastra Denise scomparve, non era in aula al momento della lettura del verdetto. C’era invece Piera Maggio, madre di Denise, che si era costituita parte civile assieme a Piero Pulizzi, padre di Jessica e di Denise, nata da una relazione extraconiugale. La tesi della Procura, non accolta dal tribunale, indicava il movente del sequestro proprio nel rancore di Jessica nei confronti della donna che le aveva sottratto l’affetto del padre. Del collegio, con il presidente Riccardo Alcamo, facevano parte i giudici Gianluigi Visco e Omar Gigi Modica. Il tribunale è rimasto in camera di consiglio per 47 ore e ha letto la sentenza nell’aula “Paolo Borsellino”, affollatissima di pubblico e di giornalisti.
L’avvocato Fabrizio Torre, uno dei legali di Jessica Pulizzi, ha espresso la propria soddisfazione per il verdetto: “E’ una sentenza giusta che interviene all’esito di una lunghissima attività dibattimentale dove sono stati fatti tutti gli approfondimenti necessari”. L’altro difensore, Gioacchino Sbacchi, ha aggiunto: “Dirò a Jessica di viversi la sua vita serena e continuare a lavorare e pensare alla sua bambina. E anche alla signora Corona, perché no”.
Poi un commento alla formula assolutoria, che richiama l’insufficienza di prove: “Non diciamo sciocchezze – ha aggiunto Sbacchi – l’assoluzione è l’assoluzione, tanto che non può essere neppure impugnabile“.
”Oggi mia figlia è come se fosse stata sequestrata di nuovo”. Con queste parole Piera Maggio, madre di Denise commenta la decisione dei giudici di Marsala. E’ affranta, e spiega: “Si è arrivati all’assoluzione di Jessica nonostante i pm avessero detto che gli indizi contro di lei fossero chiari, univoci e convergenti – dice la donna – C’è qualcuno che vuole gettare in fondo a un fiume questo procedimento”. E c‘è amarezza anche nelle parole di Piero Pulizzi, padre sia di Jessica che di Denise Pipitone: “Non c’è giustizia…non c’è giustizia”.
E i legali di Piera Maggio annunciano di non arrendersi: “Avevamo messo in conto anche l’assoluzione di Jessica Pulizzi, ma non ci fermiamo ed impugneremo le motivazioni della sentenza – assicurano – presenteremo appello a novembre. Per il collegio c’è stato un ragionevole dubbio, ossia la prova non ha raggiunto il cento per cento di fondatezza e quindi i giudici hanno ritenuto di non poter condannare Jessica”. Poi l’aggiunta: “Sollecitiamo un maggiore vigore e più entusiasmo alle Procure che adesso si occuperanno del processo di Denise. Finora riteniamo che la linea seguita dalla Procura sia stata giusta e pensiamo che bisogna proseguire in questa direzione”.