La disoccupazione dei giovani tra i 18 e i 29 anni, con le misure prese dal Governo per l’occupazione, potrebbe diminuire di due punti percentuali (al momento è al 25%). Ne è convinto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, parlando a Radio anch’io. Secondo il ministro potrebbe diminuire di due punti anche il tasso dei cosiddetti Neet, cioè i giovani che non studiano né lavorano. Giovannini si è detto convinto della possibilità di “anticipare la ripresa economica” con i provvedimenti del Governo quali il “decreto del fare” e il pacchetto lavoro con la possibilità che i primi segnali ci siano già alla fine dell’anno. “Questa crescita è prevista – ha detto – ma non sarà abbastanza forte per riassorbire la disoccupazione. Per questo c’è bisogno di una scossa. Penso che dal vertice europeo possano venire decisioni importanti”. Il Governo si aspetta che i provvedimenti varati ieri (con l’attivazione di 200mila persone tra nuovi posti stabili e tirocini) possano portare alla riduzione della disoccupazione tra i 18 e i 29 anni di due punti percentuali e di un calo di due punti dei Neet ovvero dei giovani che non studiano, non lavorano e non partecipano ad attività di formazione.
Giovannini, che ha anche la delega al Welfare, ha avuto anche l’occasione di parlare di pensioni d’oro: non si può mettere un contributo di solidarietà, dice, perché è stato bocciato dalla Corte Costituzionale ma si può bloccare l’indicizzazione. Il ministro si è detto “favorevole” a questo blocco che a seconda del livello di importo al quale si fissa “può produrre effetti non trascurabili”.
Infine il capitolo Expo: le norme per una maggiore flessibilità in ingresso nel mercato del lavoro in occasione della rassegna del 2015 che erano stata ipotizzate per il decreto sull’occupazione e poi eliminate nel testo definitivo saranno messe in campo a luglio dopo una riflessione con i sindacati e con i ministri competenti. Un po’ di flessibilità in più in vista dell’Expo, ha detto, “non fa male”.