La Corte di Cassazione, unico tribunale che piaceva a Berlusconi, ha sostanzialmente confermato pene e multe dovute a De Benedetti per l’esproprio della Mondadori. Neppure da quelle parti, dove le toghe rosse scarseggiano, il cavaliere e i suoi avvocati sono riusciti a convincere la Corte. Per la Cassazione corruzione ci fu, imbroglio pure, sentenze a tariffa anche.
Unico contentino uno sconto del 15% sull’indennizzo dovuto a De Benedetti, per altro in linea con i saldi di questa stagione, politici ed etici. Dopo il “Siamo tutte puttane“, si annuncia forse un “Siamo tutti corruttori?”.
Nel frattempo per ringraziare Letta e il governo del garbo istituzionale riservato ad un pluricondannato, alcuni dei suoi “Bravi” hanno depositato un emendamento per inserire la giustizia tra i temi della cosiddetta “Riforma incostituzionale“. Naturalmente si tratta di una minaccia, tanto per inviare un messaggio e per alzare il prezzo della trattativa.
Il Pd ha già detto che il tema non sta nelle intese, forse dovrebbe semplicemente dire che, se e quando quel testo dovesse mai arrivare al voto sarà respinto dall’altra maggioranza che pure esiste in Parlamento, almeno dal punta di vista dei numeri.
E se il governo dovesse cadere su questo? Meglio, molto meglio che cada, prima che a cadere sia la Costituzione.