Via libera al gas azero da Baku all’Italia passando per Grecia e Albania. Il Consorzio Shah Deniz ha scelto il gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) come “strada” principale per il prezioso gas naturale dal giacimento di Shah Deniz. L’annuncio ufficiale è arrivato per bocca del premier greco Antonis Samaras che ha incontrato ad Atene nei saloni del Megaro Maximos i rappresentanti del consorzio, composto dalla britannica BP, dalla norvegese Statoil, dalla francese Total, dalla compagnia di Stato azera Socar, dalla russa LukAgip (da cui l’italiana Eni è uscita nel 2004 dopo aver ceduto le sue quote a Lukoil) dall’iraniana NIOC (10 %) e dalla compagnia turca TPAO (9%), prima di trasferirsi nel lussuoso Hotel Britannia di piazza Syntagma per il brindisi ufficiale.
L’accordo è stato firmato dal ministro delle Finanze Yannis Stournaras, da quello dell’Energia Makis Papageorgiou e dai vertici del Tap rappresentati dal manager Kjetil Tungland. Funzionari greci di governo hanno inoltre informato immediatamente i colleghi italiani. In virtù di questa decisione i rappresentanti del gruppo Shah Deniz II hanno così escluso il progetto Nabucco West per il trasporto in Europa attraverso Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria come conferma una nota ufficiale del gruppo austriaco Omv, che del Nabucco è uno dei principali investitori. L’accordo inoltre sarà ratificato il prossimo venerdì a Baku.
Per la prima volta quindi la Grecia può dire con certezza che, nonostante l’imperversare della crisi economica che non smette di mordere alle caviglie del Paese, si è convertita in un centro significativo di transito del gas e in questo modo aumenterà la sua importanza geopolitica. E dopo i tentannamenti della privatizzazione della DESPA, il governo può respirare. La joint venture, illustrata dal presidente azero Ilham Aliyev la scorsa settimana ai capi europei Van Rompuy e José Barroso, avrà adesso una seconda fase più spiccatamente attuativa: al via infatti la gara per completare i vari dettagli tecnici e la decisione finale di investimento (Fondo Decisione Investment – FDI).
Mentre si prevede di accelerare il processo sia per lo Ionio con l’Adriatic Pipeline che fornirà il gas ai Balcani occidentali (Montenegro, Croazia, ecc) sia l’IGB che collegherà la Grecia con la Bulgara Diadratikos. Il gasdotto Tap avrà una lunghezza di circa 870 chilometri suddivisi in Grecia e Albania (rispettivamente per 210 e 105 km) nella parte off-shore del mare Adriatico e 5 km in Italia. La massima elevazione da cui passerà sarà 1800 metri tra le montagne dell’Albania, mentre il punto più profondo per accogliere la sezione subacquea dell’opera sarà di 810 metri. Il tratto del gasdotto avrà un diametro di 48 pollici (1,2 metri ), mentre il diametro della porzione sottomarina sarà di 36 pollici (0,91 metri). Inizialmente avrà una capacità di trasporto di 10 miliardi di metri cubi all’anno, mentre in futuro si prevede di migliorare la capacità di trasporto almeno di due volte utilizzando compressori appropriati.
Inoltre la società azera Socar, all’interno del consorzio di Shah Deniz, è l’unico candidato per l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza nella società di stato ellenica DESFA, coinvolta nel processo di privatizzazione in corso nel Paese. Con l’occasione si apprende che con gli accordi firmati ad Atene il consorzio Shah Deniz ha “opzionato” l’acquisto fino al 50% del capitale di gasdotto TAP.
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Aggiornato da redazione web il 27 giugno 2013 alle 13.43