Ieri è stata una bella giornata per i diritti umani. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato, con una maggioranza di 5 voti contro 4, incostituzionale il Defense of Marriage Act, provvedimento a sostegno dei matrimoni fra uomo e donna. In base al DOMA, il governo federale poteva scegliere di non applicare i benefici concessi alle coppie gay sposate negli stati dove le unioni fra coppie dello stesso sesso sono legali. Per esempio, il fisco aveva negato il rimborso degli oltre 300mila dollari che Edie Windsor aveva pagato per spese legate all’eredità ricevuta alla morte di sua moglie Thea, con la quale aveva vissuto 42 anni, due da sposata. Edie aveva denunciato il governo. Edie ieri ha vinto e con lei abbiamo vinto un po’ tutti noi.
Discriminare alcune coppie regolarmente sposate rispetto ad altre è stato considerato – giustamente – una violazione del Quinto Emendamento. Sebbene la decisione della corte non incida minimamente sul divieto di matrimonio fra persone dello stesso sesso ancora in vigore nella maggioranza degli Stati, sancisce un principio inequivocabile di eguaglianza dell’amore che è alla base di unioni che sono – dunque – di pari dignità a prescindere dal sesso dei loro protagonisti.
Essere testimone di questa decisione è stata una delle esperienze più belle che questo paese mi ha regalato. “L’arco dell’universo morale è lungo ma tende verso la giustizia” scriveva Martin Luther King e ancora una volta, ieri, le sue parole sono suonate profetiche.
E sempre in nome di quella giustizia, mi auguro di vedere molte persone, un numero enorme di persone, schierarsi al fianco di Wendi Davis nella prossima battaglia per mandare all’aria la disgustosa proposta dei repubblicani texani volta a chiudere la maggior parte delle cliniche dove si pratica l’aborto assistito. Wendi Davis, senatrice democratica, due giorni fa, per 11 ore, ha continuato a parlare ininterrottamente per impedire l’approvazione della legge prima della mezzanotte e decretarne così la sconfitta.
Per 11 ore questa donna – sconosciuta ai più prima di allora – non ha potuto sedersi, bere, mangiare, fare pipì e nemmeno appoggiarsi al tavolo. Per 11 ore, questa donna, ha lottato per i diritti di tutte le donne del Texas ma, in qualche modo, dell’intero paese. Rick Perry, governatore pistolero dello Stato ha promesso che tornerà alla carica. Si accomodi pure caro Governatore, noi tanto saremo in piedi, dalla parte di Wendi. Dalla parte del diritto. Dalla parte di un mondo che si muove verso il futuro nonostante quelli come lei. Un mondo che ieri ha dichiarato incostituzionale che quelli come lei pretendano di sapere chi ha e chi non ha il sacrosanto diritto di amarsi.