Lo sconto, comunque, non scatterà da subito. Anche se le regole sono le stesse di quelli per il 'bonus' mobili, la norma - essendo una modifica parlamentare ad un decreto - entrerà in vigore solo dopo la conversione del provvedimento in legge
Lo sconto Irpef del 50% per i contribuenti che ristrutturano la casa si amplia. Potrà essere applicato non solo ai mobili ma anche agli elettrodomestici. L’emendamento approvato – una terza riscrittura della norma – sembra guardare tutti i “grandi elettrodomestrici, anche a libera istallazione, di classe non inferiore ad A+ (A per i forni)”. Ma in serata il ministero dello Sviluppo precisa: riguarda solo quelli da incasso.
Lo sconto, comunque, non scatterà da subito. Anche se le regole sono le stesse di quelli per il ‘bonus’ mobili, la norma – essendo una modifica parlamentare ad un decreto – entrerà in vigore solo dopo la conversione del provvedimento in legge.
La novità è stata introdotta con un emendamento nel corso del confronto sul decreto ecobonus nelle commissioni Finanze e Attività Produttive del Senato. In pratica i proprietari di immobili che stanno effettuando o che effettueranno ristrutturazioni immobiliari potranno usufruire di uno sconto Irpef del 50% per un ammontare non superiore a 96.000 euro fino alla fine dell’anno. Entro questo limite una quota di 10.000 euro può essere destinato all’acquisto di mobili a partire dal primo luglio. Solo però se sono per immobili che stanno effettuando ristrutturazioni. Ora la norma è stata estesa anche agli elettrodomestici, in pratica ai frigoriferi, alle lavatrici, alle lavastoviglie. Ma attenzione – ha precisato il ministero dello Sviluppo – “le modifiche fin qui approvate prevedono l’estensione del cosiddetto ecobonus soltanto per gli elettrodomestici da incasso e non per qualsiasi tipologia”.
Nel decreto, approvato in commissione e che martedì approda in aula, sono state introdotte anche altre modifiche. E’ stata modificata una delle coperture nonostante il parere contrario del governo. Il governo aveva previsto l’aumento dell’Iva per le bevande e gli alimenti venduti nei distributori automatici dal 4% al 21%, nonché quello dei prodotti venduti assieme ai prodotti editoriali. Entrambe i punti sono stati oggetto di emendamenti da parte dei senatori, ai quali il governo ha sempre risposto negativamente. Nel pomeriggio le commissioni hanno comunque approvato un emendamento che riduce l’aumento dell’Iva sugli alimenti venduti nei distributori automatici all’11%. E’ stato invece ritirato per poter essere ripresentato per l’aula quello sull’editoria.
A causa della contrarietà del governo i gruppi di maggioranza hanno ritirato anche gli emendamenti riguardanti il prolungamento o la stabilizzazione degli ecobonus e degli incentivi per l’edilizia, in modo da poterli riproporre in aula.
Infine c’è il nodo delle ristrutturazioni antisismiche. Il governo ha affermato che esse rientrano nei “lavori di manutenzione straordinaria” di cui già parla il decreto. Gli emendamenti che proponevano delle specifiche agevolazioni hanno avuto il parere negativo della commissione Bilancio e del Governo, e sono stati anch’essi ritirati per poterli ripresentare in aula, magari riformulati.