“Troppo amore per troppi film”. Lo spiega così il miracolo del Cinema Ritrovato, giunto al 27esima edizione, il direttore artistico Peter Von Bagh. Saranno infatti 300 le pellicole, provenienti da oltre 50 archivi e produttori di tutto il mondo, a riempire dalle 9 della mattina a mezzanotte, dal 29 giugno al 6 luglio, cinque diverse sale di Bologna (più il megaschermo da oltre 2000 posti in Piazza Maggiore).
Film ritrovati e restaurati, in pellicola e in digitale, di 100 anni fa come dell’altro ieri, muti, sonori, in bianco e nero, a colori, sperimentali e classici. Un florilegio di titoli celebri e misconosciuti che hanno fatto e continueranno a fare, nonostante i cambiamenti tecnologici in corso, la storia del cinema. Tanto che gli accreditati al festival salgono per questa edizione a oltre mille e in aggiunta le delegazioni ufficiali universitarie con 134 studenti provenienti da Francia, Germania, Stati Uniti, Svizzera e Russia.
E se il Cinema Ritrovato ha come icona simbolo del lavoro di restauro del laboratorio “L’Immagine Ritrovata”, il patrimonio di Charlie Chaplin – quest’anno è il turno della messa a nuovo di 12 cortometraggi dell’epoca Mutual 1916-17-, è da un altro grandioso comico statunitense che tra le sale bolognesi prende il via l’edizione 2013: Jerry Lewis. Con un’autentica rarità suddivisa in sei puntate: Bonjour Mr. Lewis. Sei parti di cinquanta minuti l’una, proiettate lungo la settimana del festival, per un capolavoro (quasi) sconosciuto tra i film d’archivio, realizzato nel 1982 dallo storico e cineasta francese Robert Benayoun. L’accesso ai ricchissimi e ordinati archivi personali di Jerry Lewis, filtrato dalla rabdomantica sensibilità di Benayoun, ha prodotto un film-miniera di sequenze, rari numeri televisivi, backstage, interviste: viaggio appassionante nella carriera di un gigante del cinema americano, total filmmaker (regista, sceneggiatore, coreografo, produttore e superstar), genio dello spazio fisico, indiscusso king of comedy.
“E’ il primo grande divo del piccolo schermo americano”, spiega il direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli, “colui che ha sovvertito le regole della tv facendo entrare il cinema primitivo della commedia slapstick”. Un viaggio nella comicità fisica e performativa senza freni di Lewis senza bisogno dei 35 mm diretti da Frank Tashlin o con l’eterna spalla Dean Martin.
Perchè di pellicole continueranno ad essercene tante: basti pensare che tra una ventina di sontuosi restauri ci sono La bella e la bestia di Jean Cocteau (1946), Lucky Luciano di Francesco Rosi (1973), il Delitto Perfetto di Alfred Hitchcock in 3D o Model Shop di Jacques Demy (1969) che porterà a Bologna l’amata da Fellini, e protagonista del primo film hollywoodiano del regista francese, Anouk Aimée. Senza dimenticare quel Roma città aperta di Rossellini (1945) vero e proprio rompicapo per i tecnici di laboratorio e gli esegeti del cinema rossellianiano, tanto da lasciare intatti i materialissimi “segni del tempo” perfino nel restauro deluxe.
Sempre per rimanere in Italia, ricco è l’approfondimento di un altro re della commedia sia davanti che dietro la macchina da presa: Vittorio De Sica. Di lui si vedranno i primissimi film Teresa Venerdì (1941), I bambini ci guardano (1943), ma anche L’oro di Napoli (1954) dove De Sica interpreta anche uno dei tre protagonisti, il conte Prospero.
Altre due le icone che risplenderanno sugli schermi del Cinema Ritrovato: una più tradizionale come Burt Lancaster a cent’anni dalla nascita (Vera Cruz, The Swimmer); l’altra più sperimentale come Chris Marker, autore del fondamentale La Jetéé, con una decina di suoi corti e mediometraggi.
Poi ancora la sezione Cinemascope, Bigger than life – con titoli come Lo sciacallo di Melville (1963) e La grande guerra di Monicelli (1959), i film di cento anni fa (1913) e la sezione “L’emulsione conta…” con titoli cecoslovacchi dal 1963 al 1968, tra cui Ikarie Xb 1 di Jindrich Polak che Kubrick ha sicuramente visto prima di realizzare 2001: Odissea nello spazio.
Ospiti d’eccezione saranno Agnes Varda – con il suo esordio, Le pointe courte datato 1955 – e in visita per una settimana da autentico cinefilo, il regista americano Alexander Payne, a Cannes 2013 con Nebraska, che tra una visione e l’altra terrà una lezione di cinema.
Infine una vera chicca per gli amanti del cinema degli albori: i tesori dal Fondo Morieux. Pannelli dei padiglioni e pellicole d’inizio Novecento, epoca in cui ancora le sale cinematografiche non esistevano e gli spettatori vedevano i film nei grandi teatri ambulanti che seguivano le fiere, di paese in paese. Gli storici reperti, tutte coloratissimi, saranno in mostra in Sala Borsa fino al 31 agosto 2013.
Per ogni informazione: www.cinetecadibologna.it