L’accademia dei concorsi taroccati: “stravolgimento della graduatoria”, “assenza di ogni formale decisione dell’autorità didattica”, “inopinata aggiunta di un componente della commissione, mai intervenuta”. 

Sono i sindacalisti Giampietro Santinelli Maffi, Cgil, Domenico Carlomagno, Cisl, e Fabio Naldi, Uil, a denunciare “fatti nell’ambito dell’attività dell’Accademia di Brera di Milano che, se confermati, sarebbero sconcertanti e di estrema gravità”. E spiegano che cosa succederebbe nell’austero palazzo, davanti al bronzo di Napoleone: “Al momento della firma dei verbali definitivi” per un concorso di insegnanti “il presidente della commissione avrebbe rilevato l’inopinata aggiunta di una componente alla commissione stessa, componente mai intervenuta ai lavori, e lo stravolgimento della graduatoria elaborata sulle schede di valutazione originali”. Ma i casi si moltiplicano, i misteri sui concorsi s’infittiscono.

La “medesima situazione si sarebbe verificata anche per una Commissione di valutazione delle domande di selezione per il conferimento di incarico per tecnici di laboratorio. In questo caso, non ottenendo risposte soddisfacenti, in merito a presunti verbali non corretti e all’invio all’organo di controllo di documenti non firmati dai componenti originari della Commissione, uno dei docenti che componevano la Commissione stessa ha inviato una lettera con la richiesta di spiegazioni scritte al direttore prof. Mariani”. Non si sarebbero manipolati solo i verbali, ma sarebbero saliti in cattedra docenti che non ne avevano diritto.

“Risulta inoltre che un docente di ruolo che, per la qualifica posseduta e le norme vigenti, doveva essere obbligatoriamente assegnatario di un insegnamento aggiuntivo, si è visto scavalcare da un collega che, in maniera del tutto arbitraria in assenza di ogni formale decisione dell’autorità accademica, avrebbe iniziato una sua personale attività didattica sul corso in oggetto”. “Se i fatti – concludono i tre sindacalisti – “dovessero essere confermati ne risulterebbe una quadro allarmante” per una “pubblica amministrazione. “Scarsa trasparenza e procedure discutibili non posso essere il biglietto da visita di una istituzione prestigiosa come l’Accademia di Brera”.

I presunti trucchetti li spiega un docente dell’Accademia, che ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Milano, che ora ha avviato l’indagine. Il professore ha consegnato “una scheda composta di tre pagine” dove ha “inserito i punteggi per le graduatorie, quindi consegnava la scheda all’ufficio docenti”. Da un controllo lo stesso professore “si avvedeva che nessun punteggio era stato ritoccato ma, a penna, da persona ignota, era stato aggiunto un nominativo con il relativo punteggio. Quel nominativo non esisteva allorquando il professore aveva consegnato la scheda”. Interrogate le segretarie “negavano di conoscere l’autore della modifica”. Il professore, allora, “accedeva all’ufficio del direttore, prof. Gastone Mariani al quale esponeva ogni singolo dettaglio dell’accaduto”. A questo punto il professore “cancellava il nominativo in questione”, cioè quello del presunto abusivo, “ed il relativo punteggio con una linea diagonale”. Giorni dopo lo stesso professore, presidente di commissione del concorso, viene convocato per “la firma del verbale definitivo”.

E che cosa scopre? Ritrovava reinserito il presunto abusivo “nonostante le sue contrarie indicazioni e rappresentava la sua ferma indisponibilità a firmare un verbale di esame che non riproduceva la verità storia della prova”. Non solo: sarebbero stati cambiati anche i componenti della commissione! Il professore, infatti, “si avvedeva che, tra i componenti della commissione, alcuni nominativi erano stati sostituiti, tanto che compariva anche il prof…, in realtà assente, ma, poiché il medesimo non aveva voluto firmare il verbale, il suo nome era stato cancellato a penna”.

Come un thriller da bar sport, “qualche giorno dopo il professore era telefonicamente contattato” dalla segreteria amministrativa, “che lo esortava a firmare il prima possibile il verbale in quanto la Corte dei Conti lo aveva richiesto con urgenza al fine di liquidare i tecnici”. Ma sul verbale dei vincitori del concorso chi ricompare? Il solito nome del presunto abusivo con “relativo punteggio”. Ma quale punteggio se questo signore non avrebbe mai sostenuto la prova? Ma l’abusivo avrebbe forti appoggi, perché “non risulta in nessun concorso per docenti né in nessuna graduatoria per docenti” ma è lo stesso “utilizzato come docente ed è attestato dai verbali di esame, e “gli orari per gli studenti dimostrano che” il presunto abusivo già “sia un docente”. Anche se i libretti degli studenti sono poi firmati da un altro insegnante”.

“Appare evidente – spiega il sindacalista della Uil, Fabio Naldi – la scarsa trasparenza delle procedure e se le spiegazioni non vengono date, qualcosa non quadra”.  Che la situazione sia “molto difficile”, lo rivela anche Domenico Carlomagno: “La realtà e che le regole giuridiche non sono comprese fino in fondo”.

La spiegazione dei troppi misteri arriva direttamente al professore “rompiscatole”: non contano le commissioni, servono solo come indicazione, conta solo la firma del direttore!

Il Fatto Quotidiano, 23 Giugno 2013

 

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