I motivi dello sconforto per Lele Mora sono due: “Il presidente proprio non meritava una condanna così grave. E sa perché? Non c’è al mondo un uomo buono come lui. Io ho frequentato Papa Wojtyla, Madre Teresa e Lady Diana, e Berlusconi resta il più gentile e umano di tutti”. E poi? “Poi c’è il fatto che se lui che non ha combinato nulla si è beccato sette anni, io – che sarei l’assaggiatore di ragazze – cosa prendo, l’ergastolo?”.
Secondo la sentenza, Lele Mora, le notti di Arcore erano un po’ più spinte di quello che continuate a raccontare voi.
Mi rattrista moltissimo che si dicano queste falsità assolute. Sono amareggiato, anche perché frequento Berlusconi dall’85, e stando ai giudici io, per 27 anni, avrei fatto il magnaccia.
Cosa faceva, invece, per il Cavaliere?
Eravamo – siamo – grandi amici. Anche se non ci sentiamo più: gli avvocati lo sconsigliano. Mi ha chiamato quando sono uscito di prigione, l’ultima volta. Io, come il presidente, ho sempre e solo cercato di aiutare ragazze in difficoltà. Il problema è che non tutti i lavori sono leciti, soprattutto se c’è di mezzo una minorenne. Ma figuriamoci. Ora parlano di “costrizione”: non esiste! Il presidente è un signore vero, che tratta tutti con incredibile accoglienza. E forse è questo che l’ha fregato: la sua grande bontà, la sua inequiparabile generosità.
Parla delle paghette elargite dal ragionier Spinelli alle olgettine, migliaia di euro alla volta?
Certo, è questa voglia di aiutare chiunque abbia bisogno che l’ha messo nei casini. E il fatto che è un po’ troppo credulone, abbocca a tutto quello che gli dicono: ha idea di quanti stalker mi tormentavano per arrivare a lui?
Addirittura?
Certo, alcune si presentavano con la pelliccia e nulla sotto: completamente nude. Ma al presidente non piacevano queste qua. Troppo sfacciate.
Cosa, invece, lo allietava?
La spontaneità. Una volta, mentre ero da lui, è arrivato un pullman con una cinquantina di donne, sostenitrici del Pdl. Non erano annunciate, eppure lui ha dato da mangiare a tutte: panino, coca cola e regalino. Si chiama generosità.
Sicuro che si chiami così?
Guardi che non le ha nemmeno sfiorate. E i doni li tiene sempre in casa, per ogni evenienza. Certe ragazze però sono state ricompensate più di altre. A Ruby sarebbero arrivate cifre ingenti per farla stare zitta.
E la prova dov’è?
Le ha dato solo i soldi per aprire il centro di bellezza, e l’ha fatto per pena. Sono certo che non abbiano mai fatto sesso: anche perché, dopo il suo intervento alla prostata, non tutto funziona al meglio. E poi non la poteva soffrire: puzzava di sudore, era malconcia. Farla passare per una troia è assurdo.
E poi è stata lei a negare di esserci andata a letto, perché non le credete?
Forse perché, quando non sapeva di essere ascoltata, diceva “Noemi è la pupilla, io sono il culo”. Le intercettazioni si possono interpretare come uno vuole.
Questa come la vuole interpretare?
Io c’ero e quindi posso parlare. Il presidente mi telefonava alle 11 di sera, mi chiedeva: “Che fai?”. “Sono a casa con 20 persone”, rispondevo. E lui: “Portale tutte”. Si stava insieme, si ballava, ma non c’erano porcherie. Non è colpa sua se è circondato di gente che lo sfrutta. E che probabilmente lo ricatta: molte delle ragazze che lui ha continuato a pagare durante il processo ora sono accusate di falsa testimonianza. Quei soldi erano una ricompensa perché loro lo facevano sentire in colpa, gli dicevano che la loro vita era rovinata.
Che ne sarà ora delle notti di Arcore?
Non so, è da due anni che non ci vado. Dopo 107 giorni di isolamento in cella le priorità cambiano. Io non sono il Lele Mora descritto dal pm Sangermano, non sono l’assaggiatore di donne. Quel capitolo comunque è finito.
Anche per Berlusconi?
Io a lui consiglierei di non mollare, di continuare a lottare perché non ha fatto nulla: in un Paese libero, aiutare gli altri non dovrebbe essere un reato. Venerdì, ho deciso, andrò in tribunale per le dichiarazioni spontanee.
Anche lei per aiutare “altri” o solo se stesso?
Sono stato zitto finora, ma è arrivato il momento di parlare.
Twitter: @BorromeoBe
da Il Fatto Quotidiano del 26 giugno 2013