Per capire la pizza napoletana bisogna andare nel Comune a Sud di Napoli dove, da un paio d’anni, lavora Ciro Salvo, uno dei più grandi pizzaioli al mondo. La finezza e levità delle sue 'creature' è indimenticabile.
Ciro fa pizze da quando aveva 13 anni (oggi ne ha 36), scugnizzo che dopo la scuola aiutava suo padre in una pizzeria a Portici aperta dalla nonna nel 1968. Il padre di Ciro, il cognato del padre e uno storico collaboratore di quella pizzeria sono divenuti i suoi veri maestri. Difatti, sebbene Ciro si sia diplomato come odontotecnico, non ha mai praticato quel mestiere. Ma ha seguitato a fare il pizzaiolo, anche quando la nuova sede della pizzeria a Portici ha chiuso: nel 2004, un anno prima della morte di suo padre. Nel 2006 Ciro ha aperto assieme ai suoi fratelli una pizzeria a San Giorgio a Cremano (oggi molto nota e di qualità). Alla fine del 2010 Ciro ha lasciato la pizzeria a San Giorgio, a metà del 2011 è approdato al Massé di Torre Annunziata. In tanti anni non ha smesso di sperimentare, scrupolosamente, fedele a una visione rigorosa della pizza napoletana di estrema sofficità e levità. Diversi pizzaioli italiani ne ammirano la preparazione, di cui si dichiarano debitori. E a ragione: le pizze fatte da Ciro sono
A partire dalla più “antica”, la ‘Marinara’, fatta con pomodoro San Marzano Dop, aglio, origano dei Monti Alburni, olio extravergine Dop Colline Salernitane a cotto e a crudo, basilico. Eccezionale la ‘Margherita’, con pomodoro del Piennolo o mozzarella di Bufala, la ‘Piennolo e provola’, la ‘Nduja’ con omonimo e delicato prodotto di Spilinga, la Salsiccia e friarielli, quella coi fiori di zucca e conciato romano, il calzone ripieno con la ricotta di Bufala e, non ultima, la pizza fritta che per ora è fuori menù.
Dopo varie prove, oggi Ciro usa una farina zero (sta per passare a una zero zero), sempre medio debole, con impasto molto idratato che, per mezzo di lievito aggiunto, fa lievitare per circa 18-20 ore a temperatura ambiente (ovviamente né 10 ne 40°C). I prezzi delle pizze variano da un minimo di 4,50 euro a un massimo di 9 euro. Quanto alle bevande, il livello non è pari alle pietanze: la scelta dei vini è alquanto scontata e poco calibrata, mentre comincia a spuntare una specie di carta delle birre, Ciro ama le belghe e le tedesche a bassa gradazione, che talora lo ricambiano e ben si accompagnano alle pizze.
Prezzo medio 15-20 euro, bevande incluse.
Massé – Corso Vittorio Emanuele III 429 – Torre Annunziata
(Foto di Luciano Furia)