Lunedì 1 luglio alle 21 nel cortile dell’Archiginnasio, per la rassegna Pianofortissimo, l’autore di Struggle for pleasure va in scena con un concerto “piano e voce”: nessun testo da interpretare ma un canto in falsetto e suoni al posto delle parole
Un canto in falsetto e suoni al posto delle parole. Questo il principale mutamento melodico, da qualche anno a questa parte, nei live del pianista belga Wim Mertens, che lunedì 1 luglio alle ore 21 nel cortile dell’Archiginnasio di Bologna andrà in scena con un concerto “piano e voce” per la rassegna Pianofortissimo. Il compositore fiammingo, classe ’53, è tra i più conosciuti musicisti d’avanguardia che dalla fine degli anni settanta in avanti hanno spinto la propria ricerca musicale fino a creare un linguaggio assolutamente personale e distintivo: chiaroscuri, intimismo e solarità, sperimentazione e romanticismo.
Durante il concerto per pianoforte e voce, Mertens dialoga con il suo strumento, utilizzando un personalissimo “linguaggio” vocale che va ad aggiungersi ad una carriera decennale impreziosita da esibizioni in giro per il mondo – dall’Italia manca dal 2010 – per poi tornare a Bologna, città del debutto italiano nei tardi anni settanta con una storica apparizione ai Giardini Margherita.
Una “petite musique de chambre”, come lui stesso la definisce, che nasce da piccole intuizioni e accostamenti ricercati. Mertens ha coniato una nuova forma di minimalismo, meno rigido e più emotivo. Una musica colta ed accessibile, al tempo stesso. A una lunga serie di prodotti discografici – 81 le registrazioni -, dagli album per pianoforte e voce a quelli con ensemble e grandi orchestre, ha poi fatto seguito la composizione di colonne sonore per il cinema a partire dalla partitura de “Il ventre” dell’architetto dell’inglese Peter Greenway.
Molti lo collocano nella galassia indefinita dell’ambient music, affollata di suoni rarefatti e atmosfere statiche. Ma il compositore fiammingo ne rifugge la freddezza: “Il mio scopo – racconta – è comunicare le emozioni attraverso la musica e utilizzo prevalentemente la melodia perché credo sia il miglior mezzo per esprimerle”. L’opera “Struggle for pleasure”, il pezzo “Maximizing the audience”, composto per il progetto con Jan Fabre, “The power of theatrical madness“, sono oramai considerati le sue hit di maggiore successo e popolarità. Peccato che la produzione di dischi si sia intensificata in modo esponenziale dagli anni novanta in avanti fino al contratto con la Emi classic nel 2007 a cui il sessantenne fiammingo ha ceduto i diritti dell’intero catalogo.