Se qualcuno avesse pensato che le parole di Mario Monti fossero state solo una boutade o fossero state fraintese puntuale arriva la conferma che tra i due litiganti – Pd e Pdl – nella maggioranza di governo chi pare fare sul serio è proprio Scelta Civica, da sempre principale sponsor di un governo di larghe intese. Dopo le dichiarazioni di ieri del Professore, rintuzzate un po’ dai democratici, un po’ dai berlusconiani e un po’ perfino dall’Udc, ecco che riprendono il discorso i capigruppo di Camera e Senato che chiedono una verifica di governo e il coordinatore Andrea Olivero – tra i più vicini all’ex presidente del Consiglio – che vuole un vertice di maggioranza. Gli esponenti centristi hanno parlato peraltro a poche ore dalla sorta di rassicurazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Faccio molta fatica a prestare un volto minaccioso al professor Monti che, voglio ritenere, voglia giocare solo un ruolo di stimolo”. Il presidente ha spiegato di aver sentito “il professor Monti solo per telefono” in occasione del suo compleanno due giorni fa. E, a chi gli faceva osservare che Monti chiedeva un “patto di coalizione”, Napolitano ha risposto: “Benissimo, vedremo cosa gli risponderanno i partner della maggioranza”. Infatti ecco pronto il vertice di maggioranza: è stato fissato per giovedì. E’ stata convocata dal ministro Dario Franceschini. Al vertice parteciperanno il presidente del Consiglio Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano e il sottosegretario Filippo Patroni Griffi oltre a tutti i capigruppo di maggioranza.
Il pressing, dopo l’uscita di Monti, era proseguito per tutta la giornata condotto dai capigruppo di Scelta Civica, Lorenzo Dellai e Gianluca Susta: “L’intensità del lavoro parlamentare di questa delicata stagione politica – scrivono in una nota – richiede una più puntuale definizione del programma di governo”, sulla base “delle indicazioni” formulate al momento della sua presentazione alle Camere. Da qui la richiesta al presidente del Consiglio Enrico Letta “di organizzare una serie d’incontri politici tra le forze parlamentari che sostengono il Governo” per “precisare nei dettagli il ‘patto di governo’ che ci lega in questa maggioranza”. Insomma, l’impegno profuso dai partiti che sostengono l’esecutivo non può finire sprecato: “L’eccezionalità di questa maggioranza e la responsabilità dimostrata dalle principali forze politiche nei confronti del Paese non possono essere vanificate né da un protagonismo esasperato, generatore di continue e spesso inutili fibrillazioni, né da un clima di campagna elettorale permanente che rischia di riportare velocemente a elezioni che, verosimilmente, riproporrebbero condizioni di difficile governabilità, a scapito, nuovamente, del Paese”.
Scelta Civica conferma l’orizzonte che ha scelto sempre e da tempi non sospetti di un percorso di “tregua nella contesa politica” per “recuperare l’indispensabile coesione per affrontare le grandi difficoltà” del Paese. E proprio per questo ribadisce il clima di collaborazione “deve continuare in presenza di una frammentazione politica non superata”. Da qui la richiesta di una serie d’incontri politici tra le forze parlamentari. L’obiettivo non è quello di una ritirata, bensì di “rafforzare e non certo di mettere in discussione il Governo che anche Scelta Civica ha contribuito a far nascere”.
Il responsabile Economia del Pd Matteo Colannino aveva appena finito di definire “giusto il monito del presidente della Repubblica,, che semplicemente e doverosamente richiama con coscienza chi sostiene la maggioranza del Governo Letta. I reiterati interventi del Pdl e buon ultimi pure di Scelta Civica, dimostrano, invece, incoscienza o peggio bassa speculazione politica in un momento particolarmente delicato”. Mentre, intervistato da Repubblica, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini era rimasto sorpreso dalla presa di posizione dell’ex candidato a Palazzo Chigi precisando che l’eventuale ritiro del sostegno al governo “non mi sembra questione all’ordine del giorno”.
In realtà, accanto allo stupore di Casini, c’è anche un’aperta critica da parte dei centristi alla “gestione” della vicenda da parte dei fedelissimi del Professore: “Sarò inguaribilmente affezionato alla vecchia politica – dice il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa – ma se la nuova consiste nel chiedere vertici al presidente del Consiglio, che mi ricordano tanto quelli della Prima Repubblica, non so in cosa consista il cambiamento. La prima regola dovrebbe essere quella di coinvolgere i senatori e i deputati che non possono apprendere dai giornali svolte politicamente così significative senza che i gruppi parlamentari ne abbiano mai discusso. Noi a fibrillare Letta non ci stiamo, perché significherebbe mettere ancora più in difficoltà il Paese”.
Ma Olivero legge le parole di Napolitano in un altro modo: “Ha ragione il presidente Napolitano. Le parole di Mario Monti sono uno stimolo: non vogliono buttar giù il governo di Enrico Letta ma renderlo governo di legislatura. Quando chiediamo un vertice di maggioranza, Scelta Civica vuole contribuire a far sì che il governo di Letta vada avanti con più incisività. Noi tifiamo per il Paese e per il suo sviluppo coeso e unitario. Dunque abbiamo a cuore le sorti dell’esecutivo di larghe intese, che da sempre abbiamo proposto per risolvere le gravi questioni economico-finanziarie e sociali dell’Italia. E’ questo il senso della proposta di Monti. Ma il patto di coalizione deve essere puntualizzato. Proprio per questo Scelta civica il 13 luglio presenterà le sue proposte per avviare il grande percorso riformista di cui l’Italia ha bisogno”.
Politica
Governo, vince Scelta Civica. Convocato l’incontro per la verifica di maggioranza
Napolitano rassicura: "Fatico a vedere Monti minaccioso: vuole solo un ruolo di stimolo". I capigruppo Dellai e Susta e il coordinatore Olivero ribadiscono: "Vertice con tutti i partiti". Ma l'Udc è critica: "Apprendiamo tutto dai giornali"
Se qualcuno avesse pensato che le parole di Mario Monti fossero state solo una boutade o fossero state fraintese puntuale arriva la conferma che tra i due litiganti – Pd e Pdl – nella maggioranza di governo chi pare fare sul serio è proprio Scelta Civica, da sempre principale sponsor di un governo di larghe intese. Dopo le dichiarazioni di ieri del Professore, rintuzzate un po’ dai democratici, un po’ dai berlusconiani e un po’ perfino dall’Udc, ecco che riprendono il discorso i capigruppo di Camera e Senato che chiedono una verifica di governo e il coordinatore Andrea Olivero – tra i più vicini all’ex presidente del Consiglio – che vuole un vertice di maggioranza. Gli esponenti centristi hanno parlato peraltro a poche ore dalla sorta di rassicurazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Faccio molta fatica a prestare un volto minaccioso al professor Monti che, voglio ritenere, voglia giocare solo un ruolo di stimolo”. Il presidente ha spiegato di aver sentito “il professor Monti solo per telefono” in occasione del suo compleanno due giorni fa. E, a chi gli faceva osservare che Monti chiedeva un “patto di coalizione”, Napolitano ha risposto: “Benissimo, vedremo cosa gli risponderanno i partner della maggioranza”. Infatti ecco pronto il vertice di maggioranza: è stato fissato per giovedì. E’ stata convocata dal ministro Dario Franceschini. Al vertice parteciperanno il presidente del Consiglio Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano e il sottosegretario Filippo Patroni Griffi oltre a tutti i capigruppo di maggioranza.
Il pressing, dopo l’uscita di Monti, era proseguito per tutta la giornata condotto dai capigruppo di Scelta Civica, Lorenzo Dellai e Gianluca Susta: “L’intensità del lavoro parlamentare di questa delicata stagione politica – scrivono in una nota – richiede una più puntuale definizione del programma di governo”, sulla base “delle indicazioni” formulate al momento della sua presentazione alle Camere. Da qui la richiesta al presidente del Consiglio Enrico Letta “di organizzare una serie d’incontri politici tra le forze parlamentari che sostengono il Governo” per “precisare nei dettagli il ‘patto di governo’ che ci lega in questa maggioranza”. Insomma, l’impegno profuso dai partiti che sostengono l’esecutivo non può finire sprecato: “L’eccezionalità di questa maggioranza e la responsabilità dimostrata dalle principali forze politiche nei confronti del Paese non possono essere vanificate né da un protagonismo esasperato, generatore di continue e spesso inutili fibrillazioni, né da un clima di campagna elettorale permanente che rischia di riportare velocemente a elezioni che, verosimilmente, riproporrebbero condizioni di difficile governabilità, a scapito, nuovamente, del Paese”.
Scelta Civica conferma l’orizzonte che ha scelto sempre e da tempi non sospetti di un percorso di “tregua nella contesa politica” per “recuperare l’indispensabile coesione per affrontare le grandi difficoltà” del Paese. E proprio per questo ribadisce il clima di collaborazione “deve continuare in presenza di una frammentazione politica non superata”. Da qui la richiesta di una serie d’incontri politici tra le forze parlamentari. L’obiettivo non è quello di una ritirata, bensì di “rafforzare e non certo di mettere in discussione il Governo che anche Scelta Civica ha contribuito a far nascere”.
Il responsabile Economia del Pd Matteo Colannino aveva appena finito di definire “giusto il monito del presidente della Repubblica,, che semplicemente e doverosamente richiama con coscienza chi sostiene la maggioranza del Governo Letta. I reiterati interventi del Pdl e buon ultimi pure di Scelta Civica, dimostrano, invece, incoscienza o peggio bassa speculazione politica in un momento particolarmente delicato”. Mentre, intervistato da Repubblica, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini era rimasto sorpreso dalla presa di posizione dell’ex candidato a Palazzo Chigi precisando che l’eventuale ritiro del sostegno al governo “non mi sembra questione all’ordine del giorno”.
In realtà, accanto allo stupore di Casini, c’è anche un’aperta critica da parte dei centristi alla “gestione” della vicenda da parte dei fedelissimi del Professore: “Sarò inguaribilmente affezionato alla vecchia politica – dice il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa – ma se la nuova consiste nel chiedere vertici al presidente del Consiglio, che mi ricordano tanto quelli della Prima Repubblica, non so in cosa consista il cambiamento. La prima regola dovrebbe essere quella di coinvolgere i senatori e i deputati che non possono apprendere dai giornali svolte politicamente così significative senza che i gruppi parlamentari ne abbiano mai discusso. Noi a fibrillare Letta non ci stiamo, perché significherebbe mettere ancora più in difficoltà il Paese”.
Ma Olivero legge le parole di Napolitano in un altro modo: “Ha ragione il presidente Napolitano. Le parole di Mario Monti sono uno stimolo: non vogliono buttar giù il governo di Enrico Letta ma renderlo governo di legislatura. Quando chiediamo un vertice di maggioranza, Scelta Civica vuole contribuire a far sì che il governo di Letta vada avanti con più incisività. Noi tifiamo per il Paese e per il suo sviluppo coeso e unitario. Dunque abbiamo a cuore le sorti dell’esecutivo di larghe intese, che da sempre abbiamo proposto per risolvere le gravi questioni economico-finanziarie e sociali dell’Italia. E’ questo il senso della proposta di Monti. Ma il patto di coalizione deve essere puntualizzato. Proprio per questo Scelta civica il 13 luglio presenterà le sue proposte per avviare il grande percorso riformista di cui l’Italia ha bisogno”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.