“Mio fratello non è morto di medicine, la giustizia si deve occupare anche di noi persone normali, non deve occuparsi solo delle olgettine di Berlusconi“. Così Lucia Uva, questa mattina davanti al tribunale di Milano, dove ha portato il proprio disappunto per la vicenda che ha visto coinvolto il fratello Giuseppe. Secondo i familiari, sulla morte dell’uomo – deceduto nel 2008 dopo aver passato alcune ore all’interno della caserma dei carabinieri di Varese – resta ancora molto da dire. “Il processo è stato una farsa. Il pm – spiega Lucia Uva – non vuole ammettere i propri errori. Ad oggi abbiamo chiarito solo che non sono stati i medici, ma nessuno ha ancora spiegato perché e come è morto mio fratello. E io – conclude la donna – continuerò a chiederlo, lo Stato non ci può abbandonare così” di Alessandro Madron