Due mesi e mezzo di legislatura e oltre un milione di euro che gli eletti del Movimento 5 Stelle riconsegnano nelle casse dello Stato. “I deputati”, scrive Beppe Grillo sul blog, “hanno restituito 1.061.455 di euro, i senatori 508.495 di euro. Nel frattempo a fine luglio i partiti prenderanno un’altra rata di rimborsi elettorali di 90 milioni di euro”. I soldi dei 5 Stelle sono destinati ad un fondo per l’ammortamento del debito pubblico. “Siamo la prova che le idee non hanno un prezzo”, ha commentato il capogruppo Riccardo Nuti. Così Laura Bottici, questore al Senato: “I partiti hanno perso il contatto con i cittadini”. L’annuncio è stato dato in conferenza stampa trasmessa in streaming e poi a seguire con il sit in davanti a Montecitorio. Deputati e senatori hanno incontrato gli elettori dopo un mese di fuoco tra espulsioni, polemiche e liti tra dissidenti e fedelissimi.
Per l’occasione Luigi Di Maio, vicepresidente alla Camera ha fatto un elenco degli sprechi finora rilevati: “400 milioni di euro per i vitalizi, 1 milione di euro per l’assicurazione sulla vita dei deputati, 200 mila euro stanziati al circolo di Montecitorio, 30 500 euro all’associazione ex parlamentari, e 20 000 euro al rettore della chiesa di San Gregorio, 260 mila euro all’Unione interparlamentare che insieme ad altre delegazioni assorbe 450mila euro dalla Camera e il Senato e di cui andrebbe verificata l’utilità”. Un assaggio di un dossier sui costi della politica che presto verrà presentato dai 5 Stelle.
A consegnare simbolicamente un assegno gigante sono stati Riccardo Nuti, capogruppo alla Camera, Nicola Morra capogruppo al Senato, Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e Laura Bottici Questore del Senato e tutti gli eletti in Parlamento. Hanno lasciato Montecitorio al grido “l’onestà andrà di moda” e, nella piazza antistante la Camera dei deputati, i parlamentari hanno srotolato un mega assegno. Poche le persone in piazza, ma tanti i cameramen e i fotografi. I parlamentari pentastellati hanno sventolato facsimile di assegni che riportavano la somma restituita allo Stato grazie alla rinuncia di metà indennità e della parte non spesa della diaria di deputati e senatori M5S. A firmare simbolicamente il mega assegno i due capigruppo.
“Questa è la nostra festa”, ha detto il capogruppo Nuti, “un evento che dimostra come si possa fare politica con uno stipendio limitato e ricevendo rimborsi solo per quello che si spende”. La somma puntuale che i parlamentari pentastellati che restituiranno allo Stato ammonta a 1.569.951,48 euro. “Se lo facessero anche gli altri gruppi – ha rimarcato Nuti – ci sarebbero risparmi per 40 milioni di euro”. Il capogruppo a Montecitorio ricorda come il M5S abbia già rinunciato a 42 milioni di rimborsi. “Abbiamo dimostrato che si può fare politica anche così: avere idee non ha un prezzo. In un periodo come questo, con persone in difficoltà e suicidi per mancanza di lavoro, è fondamentale fare questo gesto per riavvicinare la politica ai cittadini. Occorre dare il buon esempio”.
E’ intervenuto anche Nicola Morra, capogruppo al Senato: “Noi siamo nati per moralizzare la politica. Oggi è un grande giorno perchè restituiamo l’eccedenza delle nostre diarie. Gli altri partiti seguano il nostro esempio”.
Un gesto forte, hanno ribadito i 5 Stelle, in un momento di forte crisi economica per il Paese. “Si chiedono”, ha scritto su Facebook il deputato Manlio Di Stefano, “immani sacrifici agli italiani e la casta banchetta sui cadaveri dei morti suicidi. Il MoVimento 5 Stelle fa un gesto mai visto nella storia della Repubblica italiana restituendo per i soli primi 2 mesi e mezzo oltre 1.5 milioni di euro. Ho la sensazione che non sia abbastanza evidente la portata di questo evento non tanto in se bensì per ciò che rappresenta per questo paese”. Una conquista, dice Di Stefano, per tutti gli elettori: “Ogni cittadino in Parlamento sta rinunciando, col sorriso, ad una cifra cospicua (intorno ai 10.000 euro) perchè questo è l’impegno preso coi cittadini, per coerenza, ma soprattutto perchè crediamo fermamente che i soldi uccidano la passione, che i soldi conformino verso il basso, che i soldi distacchino dalla realtà”.