La Lega non incanta più, nemmeno nei suoi luoghi simbolo. A Cassano Magnago, il comune del varesotto che ha dato i natali a Umberto Bossi, la serata dedicata al senatur è andata quasi deserta. Giovedì sera sotto la grande tensostruttura dell’area feste si contavano a malapena un centinaio di persone, la gran parte intervenute solo per approfittare della possibilità di ballare il liscio. Terminata la musica, infatti, il tendone si è ulteriormente svuotato, lasciando lo stanco Bossi a lanciare proclami di rinascita davanti ad una ventina di militanti affezionati, in un’atmosfera decadente, da fine dell’impero. Bossi ha promesso il ritorno della Lega forte, ha annunciato “una sorpresa che alle prossime elezioni vi lascerà di stucco”, ma senza svelarne i contorni. Ha parlato di Ius Soli, ricordando come solo la legge Bossi Fini abbia permesso al nostro paese di “evitare l’invasione da parte di cento milioni di immigrati”. A chi si aspettava le solite bordate contro il suo successore Roberto Maroni, Bossi ha risposto picche: “Voi giornalisti site qui solo per dire che la Lega è divisa, ma questa sera non dico niente” di Alessandro Madron
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