Dell’avvertimento del Fondo monetario internazionale che chiarisce all’Italia che non può abolire l’Imu il Pdl fa carta straccia. Basta sentire il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. A Radio Anch’io gli chiedono: torneremo dalle vacanze senza l’imposta? “Assolutamente sì – risponde – La riforma si farà prima di Ferragosto, si cancellerà l’Imu sulla prima casa, sarà per tutti naturalmente, all’interno di una grande riforma della tassazione sugli immobili. Tutto questo al fine di rilanciare il settore dell’edilizia, che è il settore portante dell’economia italiana: adesso non si compra e vende più una casa, non si ristruttura più una casa, gli affitti sono in crisi, le costruzioni sono in crisi. Il tutto perché c’è un eccesso di tassazione”. Ma il Popolo delle Libertà tenta di buttare “dall’altra parte” la palla: saranno coloro che seguiranno i dettami del Fmi a provocare la crisi di governo, è il ragionamento. “Speriamo – dice il capogruppo al Senato Renato Schifani – che le altre forze politiche di maggioranza e soprattutto il Pd non colgano l’estemporanea opinione espressa ieri sera dai funzionari del Fmi per mettere in crisi il governo”. Detta con un tweet di Angelino Alfano(vicepremier e ministro dell’Interno): “Non accetteremo il consiglio del Fmi”. Il presidente del Consiglio Enrico Letta tenta di tenere insieme il puzzle: “Nel discorso che ho fatto alle Camere c’è chiaramente scritto che noi faremo un riforma che supera l’Imu così com’è e riconfermo che questa è l’indicazione” del governo”. Sarà una discussione collegiale nel governo, dice, e sarà coinvolto il Parlamento.
L’Ocse come il Fmi: “Non toccare l’imposta sulla casa”
Il centrodestra ignora peraltro anche che al “consiglio” del Fmi si aggiunge quello dell’Ocse che raccomanda di non intervenire sull’imposta sulla prima casa, sottolineando che è meglio dedicare le risorse finanziarie alla riduzione delle tasse sul lavoro. Il capoeconomista e vicesegretario generale dell’Ocse Piercarlo Padoan spiega: “Le tasse che danneggiano di meno la crescita sono infatti quelle sulla proprietà, come l’Imu, mentre le tasse che, se abbassate, favoriscono di più la ripresa e l’occupazione sono quelle sul lavoro’”. Sul fronte delle riforme per favorire la crescita, Padoan aggiunge che “in Italia è ancora necessario intervenire per una maggiore concorrenza sul mercato dei prodotti e dei servizi, ma poi è necessario anche implementare le riforme già fatte: dunque migliorare la pubblica amministrazione, la giustizia civile e gli strumenti di lotta alla corruzione”. Per l’Ocse sono queste “le regole che servono per produrre frutti in termini di occupazione e crescita”.
Il Pdl all’attacco di Fmi e Saccomanni
Brunetta – e non è la prima volta – punta il mirino sul ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: “Voglio fare un cattivo pensiero: magari qualcuno, all’interno del ministero dell’Economia, ha chiesto un aiutino al Fondo Monetario Internazionale: dicci questo, piuttosto che quest’altro… per ragioni di politica interna. Invito il Fondo Monetario Internazionale, che ha anche tanti problemi interni a non fare più battutacce sull’Italia”. Il sospetto ce l’ha anche il predecessore di Brunetta, Fabrizio Cicchitto: “Questo documento del Fmi sembra stato scritto o ispirato da chi in Italia vuole complicare la vita del governo”. Il Pdl è unito nel difendere la “sovranità nazionale“: “L’abolizione su prima casa e agricoltura è fattibilissima – interviene il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone – Costa solo 4 miliardi, cioè la duecentesima parte della spesa pubblica nazionale. La seconda: l’Italia non è un Paese a sovranità limitata. Lo sappiano i tecnici dell’Fmi e anche i funzionari italiani loro abituali interlocutori”.
Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri cammina sul filo di una metafora: “Quelli del Fmi mostrano di avere per l’Italia la stessa considerazione che ha per le donne il suo ex capo Strauss Kahn. Non subiremo violenze da questi incapaci gestori delle finanze mondiali, che stanno guidando l’Occidente verso il disastro”. Insomma, pochi discorsi: “Sulla tassazione delle case degli italiani decide l’Italia. Non un’organizzazione i cui vertici vengono un giorno associati a uno scandalo sessuale e un altro a uno scandalo finanziario. Si diano una maggiore credibilità prima di parlare e comunque è nostro dovere rispondere per le rime. Anche all’Ocse, che deve giustificare la sua esistenza invece di dire a noi che politiche fiscali adottare”.
Contro l’intervento del Fmi anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (Cinque Stelle) che parla di “scandalosa ingerenza” e di “assist offerto a Letta”. “Credo – riflette – che Letta abbia chiesto, o almeno auspicato, un assist al Fmi per giustificare ai suoi, a Berlusconi, ed all’opinione pubblica perché l’Imu non sarà abolita”. Scenario che il leader di Centro Democratico Bruno Tabacci esclude: “Dopo il Fondo Monetario anche l’Ocse conferma che le poche risorse disponibili non possono essere utilizzate per cancellare l’Imu, semmai dovrebbero essere concentrate sulla riduzione del cuneo fiscale per sostenere l’occupazione”.