Il premier Enrico Letta sul caso diplomatico internazionale del rimpatrio forzato in Kazakistan della famiglia del capo dell’opposizione, Mukhtar Ablyazov, risponde a Palazzo Chigi a ilfattoquotidiano.it: “Guardi mi ponete una questione, non ho guardato, non ho letto gli articoli che mi citate, li leggerò e poi vi darò una risposta”. Una questione internazionale che campeggia sulla stampa mondiale da settimane. La Stampa poi oggi ha pubblicato l’appello al premier sull’espulsione di moglie e figlia dall’Italia di Ablayzov. “Mi appello a Enrico Letta – ha dichiarato il dissidente – affinché faccia piena luce sulla deportazione di mia moglie e figlia da Roma in Kazakistan, dove ora sono in ostaggio di Nursultan Nazarbayev”. La richiesta arriva dall’oppositore in esilio a Londra dal 2009. Ci sono state anche diverse interrogazioni al Senato e alla Camera da parte dell’opposizione sull’espulsione delle due donne (Sel e M5S). “Nei giorni scorsi il Tribunale del riesame di Roma – dichiara il deputato di Sel, Alessandro Zan – ha detto sostanzialmente che si è trattato di un errore”. Ilfattoquotidiano.it al termine del Cdm ha chiesto proprio al presidente del Consiglio Letta: “Se non sia stata una mossa improvvida l’espulsione della figlia e della moglie da parte del nostro Paese, rispedite in uno Stato, il Kazakistan, dove a capo del regime c’è Nazarbayev e che l’Ocse non ha esitato a definire ‘particolarmente carente nel rispetto degli standard internazionali della democrazia’”. La risposta del capo dell’Esecutivo è arrivata al termine della mattinata, quando la notizia de La Stampa era rimbalzata già su tutti i media di Manolo Lanaro
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