Sono 240 i posti di lavoro che rischiano di saltare alla Husqvarna di Biandronno, in provincia di Varese. I lavoratori sono in agitazione ormai da aprile, da quando cioè l’austriaca Pierer Industrie (gruppo Ktm) ha acquistato il marchio e lo stabilimento varesino dalla Bmw, chiedendo dopo appena un mese di aprire una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessata attività. I sindacati da subito hanno denunciato la situazione, demonizzando il comportamento della Ktm: “E’ un caso di saccheggio industriale – ha spiegato Nino Cartosio della Fiom Cgil -. Sono venuti qui solo per prendersi il marchio e portare la produzione in Austria, senza curarsi dei lavoratori che resteranno senza impiego”. Secondo i sindacati i termini dell’operazione erano stati abbondantemente pianificati tra le due società, tanto che esisterebbe anche una cifra che la Bmw avrebbe lasciato sul piatto per la Ktm al fine di portare a termine la dismissione. Il ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto spiegazioni su quali siano state le condizioni della cessione della socitù Biandronno agli austriaci della Ktm, ma la Bmw si è rifiutata di rispondere. Ora per il prossimo 10 luglio è prevista una nuova manifestazione dei dipendenti che si spingeranno fino a San Donato Milanese – sotto la sede milanese della Bmw – dove è atteso anche l’intervento di esponenti politici a sostegno della lotta dei lavoratori. A coronamento della vicenda una notizia che sembra una beffa. Husqvarna motorcicles dal prossimo anno tornerà a gareggiare nel campionato mondiale motocross con due factory team per un totale di quattro piloti. “Da non crederci – hanno lamentato i lavoratori dello stabilimento varesino – i soldi per il risanamento del reparto produzione non ci sono, ma per partecipare al mondiale di motocross si trovano” di Alessandro Madron