Lampedusa è la nostra proiezione passiva tra le masse migranti nel Mediterraneo. E’ incredibie quanta gente sia passata per questa piccola isola, ancora più incredibile quanta gente conosca questo nome.
Lambedusa, Lamdusa, dìtela con tutti gli accenti. In Tunisia, per esempio, per molta gente Lampedusa è la località italiana più citata dopo Roma.
E’ un nome che significa contemporaneamente il massimo della chiusura e il massimo dell’ospitalità, la vicinanza e la lontananza, la morte o l’inizio della nuova vita. Ed è ovviamente un nome e un luogo collegati indissolubilmente alla tragedia delle morti per naufragio, uno scandalo incivile, una barbarie alla quale troppo poco si è reagito.
Papa Francesco oggi recupera in parte e con ritardo ciò che altri leader e personaggi rappresentativi prima di lui non hanno saputo fare, andare a Lampedusa e render omaggio innanzitutto alle vittime.
Un free lance torinese, Moreno D’Angelo, ha fatto un’interessante raccolta di impressioni tra migranti e profughi passati da Lampedusa, per sapere cosa pensano della visita papale.
Dovremmo avere la curiosità di sapere le impressioni di tanti altri che adesso sono in Italia e in Europa, di chi è tornato in Nord Africa, delle famiglie dei dispersi. E capire se questa visita peserà nell’immaginario dei popoli del Mediterraneo e in che senso. E dovremmo quanto meno riaprire il dibattito su come prevenire lo scafismo con tutto quello che comporta. Adesso non riusciamo neanche ad aprirlo, il dibattito, perché lo scenario mediterraneo è occupato dall’appariscente clamoroso conflitto inter egiziano e dalla inguardabile guerra civile siriana. Eppure la chiave di soluzione allo scafismo e alle migrazioni disperate è la stessa che potrebbe favorire la gestione non violenta dei conflitti, la prospettiva di uno spazio politico ed economico del Mediterraneo aperto e unitario come l’Unione Europea.
Un’utopia? Forse..però noi siamo lì, anzi siamo qui, basta guardarsi intorno e guardare anche la geografia, questa posizione di penisola che ci è stata data.
E’ un peccato che la instabilità politica della strana alleanza che ci governa, e la precarietà indotta dalla crisi economica rinchiudano l’Italia in sé stessa anche come priorità dell’informazione. (Poi succede che deve arrivare un argentino a capire Lampedusa..). Eppure è solo con una rinnovata attenzione a tutto il Mediterraneo che potremo stare meglio e più civili.