Tutte le mattine il comandante della polizia municipale di Parma Patrizia Verrusio arriva con il treno in stazione e ad attenderla c’è un’auto che la accompagna fino al comando di via del Taglio, che dista pochi isolati dai binari, una sorta di “auto blu” a disposizione del capo dei vigili urbani che da qualche mese è entrata a far parte della squadra di Federico Pizzarotti. La denuncia arriva dal Partito comunista dei lavoratori di Parma – Sezione Frida Kahlo, che documenta con una serie di fotografie i movimenti del comandante: 20 giugno, 4 luglio, 5 luglio, 6 luglio le date di alcuni degli scatti che mostrano la Verrusio uscire dalla stazione e salire su un’auto.
Un comportamento stigmatizzato dal Pcl: “La signora, infatti, giunge nella nostra città ogni mattina e ritiene etico e morale il farsi venire a prendere alla stazione ferroviaria dalle auto civetta della polizia municipale, con tanto di autista”. Come spiegano i rappresentanti del partito, non si tratta di “un comportamento occasionale o estemporaneo, ma parte della pratica quotidiana: ogni mattina in cui è in servizio, alle 8 l’auto civetta è lì, con autista annesso”. Questi i fatti denunciati dal Pcl, che ha ricordato che un simile comportamento a Occhiobello era costato “un rinvio a giudizio per il pari grado Raffaele Motta Castriotta, anch’egli casualmente pendolare da Bologna. Il reato ipotizzato riconduce alla violazione dell’articolo 314, comma 2, del codice penale, e cioè il peculato d’uso (anche se da tale accusa il Dott. Raffaele Motta Castriotta è stato poi assolto all’esito del giudizio abbreviato nel febbraio 2013).
Per questo i rappresentanti del partito chiedono se anche nel caso della Verrusio si possa configurare l’ipotesi di un reato penale e si rivolge ai consiglieri comunali di opposizione Massimo Iotti, Nicola Dall’Olio, Maria Teresa Guarnieri e Roberto Ghiretti per “farsi carico del nostro grido sdegnato, verificando personalmente se nel contratto stipulato per conto del sindaco Federico Pizzarotti sia previsto come benefit l’utilizzo delle auto civetta della polizia municipale (nello specifico una Punto nera ed una Megane bianca) con autista annesso, o se si configuri effettivamente il reato contestato al comandante della municipale di Occhiobello”.
L’appello però è anche ai consiglieri del Movimento 5 stelle Lucio De Lorenzo, Fabrizio Savani, Luca Rizzelli, Mirco Zioni: “Sovente vi siete erti a paladini di una morale che deve riassumere centralità nella pratica politica – si legge nella nota – Perciò a voi chiediamo: se anche l’uso di questa “auto blu” pentastellata fosse incluso nel contratto stipulato dalla Verrusio con Pizzarotti… lo riterreste voi accettabile?” E ancora: “In cosa tale prassi dovrebbe assomigliare al “nuovo che avanza”? Non è la comandante una lavoratrice come tutte le altre e come tale fruitrice di autobus e taxi? Come giustificate alle vostre coscienze di “cittadini prestati alla politica” questi comportamenti, sempre più somiglianti a quella “casta” che intendevate combattere? Che differenza c’è tra l’usare l’auto di servizio per andare a fare la spesa o per recarsi al lavoro senza lo sbatti di un bus? Anche da voi esigiamo schiena dritta: come l’avete pretesa così dovete offrirla, non credete?”
Tutte domande a cui per ora nessuno ha risposto, anche se il Comune e l’assessore alla Sicurezza Cristiano Casa hanno assicurato che spiegheranno la situazione al più presto. Il comandante Verrusio è da tempo nel mirino dei sindacati per il suo comportamento autoritario, che più volte l’ha portata a scontrarsi con gli agenti della municipale per l’introduzione dei nuovi turni notturni e la questione indennità. Polemiche erano state sollevate anche sulla sua nomina: il sindaco Pizzarotti e l’assessore Casa avevano scelto la Verrusio con una selezione indetta dopo il mancato rinnovo dell’incarico all’ex comandante Alessandro Cimino, oggi in causa con l’amministrazione Cinque stelle per non essere stato confermato al comando nonostante avesse vinto regolarmente il concorso pubblico indetto dal commissario straordinario.
Tutti malumori a cui si aggiunge la nuova denuncia del Pcl: “Siamo letteralmente disgustati da ciò cui abbiamo assistito recandoci a nostra volta al lavoro – conclude la nota del partito – soprattutto se consideriamo la riottosità di questa amministrazione nel trovare pochi euro per i propri dipendenti. L’etica non si inventa e prima di esigerla, occorre offrirla”.
Dal Comune non è arrivata nessuna smentita, ma la vicenda è stata spiegata con il fatto che essendo un pubblico ufficiale, il comandante della municipale è sempre in servizio quando è sul territorio di Parma, e quindi anche quando arriva alla stazione. Lo ha chiarito una nota inviata in serata dal Municipio. “Si fa presente che Patrizia Verrusio riveste la qualifica di pubblico ufficiale e ufficiale di polizia giudiziaria – si legge -Tali qualifiche comportano, al di là della presenza in servizio sul luogo di lavoro, l’obbligo di intervento su qualsiasi situazione critica riscontrabile nell’ambito del territorio del Comune”. Per il Comune quindi si può ritenere che “il comandante della polizia municipale sia sempre in servizio, ogniqualvolta si trovi sul territorio comunale, con compiti ispettivi e di controllo, anche genericamente intesi, comunque finalizzati al presidio diretto nei luoghi di competenza”. Proprio per questo l’uso dell’auto della polizia, spiega l’amministrazione, non è da intendersi “come uso privato, ma semplicemente di servizio”.
Modificato dalla redazione web il 18/07/2013