La società a cui lo Stato affida la gestione del Fondo unico di giustizia e la riscossione dei crediti, ha prodotto sempre perdite con l'eccezione del 2012. Eppure ciò non le ha impedito, nel tempo, di continuare a ingrassare
Equitalia giustizia è la società a cui lo Stato ha affidato dal 2009 la gestione del Fondo unico di giustizia (Fug) e dal 2011 quella dei crediti di giustizia. Il Fug, nato alla fine del 2008, funziona da collettore per le somme di denaro e i proventi derivanti da sequestro e confisca nell’ambito di procedimenti penali o per l’applicazione di misure di prevenzione o di irrogazione di sanzioni amministrative. Si tratta di una ingente quantità di denaro (608 milioni di euro nel 2012, 1,5 miliardi del 2011) rispetto alla quale Equitalia giustizia mantiene un’anagrafe nazionale informatizzata delle risorse sequestrate. Assicurando quello che la farraginosa amministrazione statale non era riuscita a garantire, ossia una gestione unitaria dei sequestri per conto degli uffici giudiziari di tutta Italia (oltre 700) oltre a un rendimento finanziario delle liquidità disponibili. Sul fronte dei crediti di giustizia, Equitalia giustizia acquisisce dagli uffici giudiziari le sentenze penali e civili e gli altri documenti necessari a quantificare i crediti che lo Stato deve riscuotere in conseguenza del passaggio in giudicato delle stesse sentenze. E svolge in sostanza il ruolo di esattore fino al momento della effettiva riscossione della somma dovuta.
Equitalia giustizia, a parte nell’esercizio 2012, chiuso con un milione di utile, ha prodotto sempre perdite. Eppure ciò non le ha impedito, nel tempo, di continuare a ingrassare. Il valore della produzione, solo nel 2012, ha avuto un incremento di 5,9 milioni di euro sul 2011, toccando così quota 13,6 milioni di euro. Parallelamente sono aumentate le dotazioni ed i relativi costi aziendali. Il personale, dal 2011 al 2012, è cresciuto di quasi il 120 per cento, passando da 74 a 162 unità. La corsa a rimpinguare gli organici sta poi proseguendo nell’esercizio corrente, visto che nei primi 5 mesi sono state assunte, a tempo determinato, altre 17 unità. Con il risultato che il costo del personale è cresciuto, dai 3 milioni del 2011, ai 5,2 milioni del 2012. All’aumento del volume di affari è conseguita una variazione sensibile dei costi di produzione, lievitati nel 2012 di 4,6 milioni di euro rispetto al 2011 fino a raggiungere quota 12,3 milioni di euro. Tutto ciò è frutto dell’attività al centro della mission aziendale: gestione del Fug e dei crediti di giustizia. Si tratta di compiti di carattere burocratico- amministrativo per i quali la società di Equitalia viene adeguatamente remunerata dalle finanze pubbliche. Nel 2012, sotto forma di rimborso dei costi sostenuti e dell’aggio stabilito annualmente sui rendimenti finanziari delle somme del Fug (5%), Equitalia Giustizia ha incassato 13,5 milioni di euro. Somma che è andata quasi completamente a compensare gli utili, pari a 14,4 milioni di euro, riversati dalla società stessa nel 2012 sul bilancio dello Stato.
Al netto di costi e ricavi, Equitalia Giustizia ha garantito quindi allo Stato nel 2012 un ricavo pari a 900mila euro. È questo il beneficio di una profonda attività di esternalizzazione che il ministero della Giustizia ha compiuto dal 2009 in avanti sul Fug e soprattutto sui crediti di giustizia. Viene da chiedersi che cosa impedisca allo Stato, in piena rivoluzione informatica, di gestire in house attività come quelle affidate a Equitalia Giustizia. Ma soprattutto sarebbe interessante comprendere se quel 3% di utile generato da una amministrazione finanziaria è il massimo ottenibile. O invece, facendo tornare nella pancia dell’amministrazione pubblica anche tale attività, i risultati sarebbero più interessanti di un rendimento che appare molto basso.
da Il Fatto Quotidiano del 3 luglio 2013
Riceviamo e pubblichiamo dall’ufficio relazioni esterne di Equitalia la seguente nota:
in merito all’articolo “Equitalia si arena sulla giustizia: dal 2009 pochi utili e tante spese” pubblicato sull’edizione online del suo giornale, si ritiene opportuno precisare che Equitalia Giustizia ha prodotto per il periodo 2009-2012 effetti ampiamente positivi per la finanza pubblica, con un beneficio per l’erario di oltre 19 milioni di euro. Infatti, l’utile della gestione finanziaria del Fug ha superato di gran lunga i rimborsi percepiti per i costi sostenuti. Non è vero, inoltre, che Equitalia Giustizia “ha prodotto sempre perdite” tranne che nel 2012, come riportato nell’articolo. La società è stata in utile, oltre che nel 2012, anche nel 2010 e nel 2011, sia pur in misura limitata. In ogni caso, Equitalia Giustizia non è nata per fare profitti, ma per garantire lo svolgimento in modo efficiente di servizi per il Ministero della Giustizia, mantenendo un sostanziale equilibrio di bilancio. Le assunzioni, di cui si parla nell’articolo, riguardano principalmente l’attività di gestione dei crediti di giustizia. L’attività è ancora in fase di start up ed Equitalia Giustizia ha assunto il personale necessario per gestire i vari distretti giudiziari nei quali ha iniziato progressivamente ad operare, secondo il calendario definito d’accordo con il Ministero della Giustizia. È bene però evidenziare che tale attività è garantita oggi con un numero di addetti largamente inferiore a quello precedentemente impiegato dagli uffici giudiziari. In tal modo, inoltre, il Ministero ha la possibilità di dedicare ad altre attività istituzionali le risorse che non devono più occuparsi di gestione dei crediti di giustizia.