Una classifica americana con i dieci gusti più stravaganti, che in qualche caso necessitano anche di uno stomaco forte: dal wasabi alle cicale, dalla birra al foie gras. E le tendenze del made in Italy? Preparazioni dal sapore alcolico accanto alle classiche varietà intramontabili
Abitudini alimentari modificate all’insegna dell’afa estiva: almeno una volta al giorno cerchiamo ristoro in una coppa di gelato o in un cono a più gusti. A merenda, a spasso tra una sessione di shopping e l’altra, in sostituzione di un pasto per i più attenti alla linea. Fin qui tutto normale, se ci fermassimo alle classiche accoppiate nocciola e cioccolato, magari con panna, o fragola e limone. Nossignori, noi che le tendenze spesso e volentieri le copiamo dagli States, per adeguarci anche in fatto di gelati stavolta dovremmo puntare a qualcosa di più stravagante.
Il sito americano MNN ha da poco pubblicato la top ten dei gusti più assurdi proposti nelle gelaterie americane. Primo posto, e sfidiamo a far di “meglio”, per il fresco dessert al sapore di foie gras, vanto della gelateria Humphry Slocombe di San Francisco. La medaglia d’argento dei gelati estremi va alle cicale al cioccolato: gli insetti privati delle ali e ricoperti sono una specialità che si può assaggiare (che coraggio!) in Colombia, da Sparky’ Homemade Ice Cream. Se il terzo gradino del podio è occupato da una varietà più consona ai nostri palati, un semplicissimo latte e cereali servito a New York (chissà perché agli americani pare tanto strano), dalla quarta posizione in poi si torna a fare qualche smorfia di disappunto. Nell’ordine: gelato al formaggio Cheddar (Manhattan), gusto wasabi (ancora Manhattan), alla pizza (un altro gusto creato a New York), bacon e olive (direttamente da Whashington). A completare la lista il singolare “Ghost pepper“, un assurdo “nero di seppia con uova di pesce e tequila” e un (a questo punto molto più normale) gusto alla birra.
A proposito di alcolici, sembra che anche dalle nostre parti quest’anno i maestri gelatai siano attratti dalle sperimentazioni con vini e liquori. Sono nate così, in Sicilia, culla delle delizie pasticcere, le specialità artigianali al Nero d’Avola e al Passito di Pantelleria, quest’ultimo creato da Antonio Cappadonia, socio dell’Associazione culturale della Dolceria, Pasticceria e Gelateria “Ducieziu”. A vincere, però, non solo a contatto con le papille gustative, ma anche nelle più prestigiose competizioni, è sempre la tradizione. Prova ne sia che al festival del gelato di Milano ha avuto la meglio “Delizia di Sicilia” di Gilles Carbone: ricotta fresca variegata con pistacchio, mandorle e cioccolato. Altro che wasabi e cicale glassate.