Aggiornamento 11/07/2013 – 11.30
Quando ieri ho scritto l’introduzione alla lettera aperta di Fulvio, ho usato la frase “(…) che si sia d’accordo con i contenuti o meno”. Questa voleva riferirsi al come veniva dipinto Saviano in quella lettera, certamente non alle osservazioni riguardo la signora Ribas, la quale ha scelto di rispondere pubblicamente. Riporto per correttezza la sua replica qui:
Salve anche a te Fulvio, chiedo scusa se non ti do del lei, purtroppo nonostante tanti anni in Italia la grammatica ancora non è il mio forte. Ho letto con immenso piacere la tua lettera, così garbata ed intelligente. Cerco di capire anche il fatto che tu dia per scontato che io nulla sappia dei retroscena sulla vita di Roberto Saviano: cosa non vera, ho letto il suo “capolavoro” e visto pure il film. Capisco, perché è normale che una certa cerchia di persone, i cosiddetti alti, colti, radical, diano per certo che l’80%, se non di più, della gente che naviga nel mondo dello spettacolo, sia di gran successo o meno, sono tutti degli ignoranti con la zucca vuota. E non mi offende, poiché è stata una mia scelta di vita, per un certo periodo.
Per quanto riguarda Saviano, ribadisco che il mio non era affatto un attacco alla sua persona, lungi da me soltanto il pensiero. Era una battuta, per niente fuori luogo, per niente offensiva. Su un social come Twitter se ci stai, stai pure al giocco, sennò fai a meno. È paradossale che uno che va in giro con la scorta quotidianamente segnali dove va e a che ora ci sarà… Come un qualunque cantante da stadio.
Quando dicevo “serate” intendevo proprio il presentare, presenziare o come fa lui promuovere, il suo libro Zero Zero Zero (che, a detta di tanti, non sta andando benissimo, non lo so), non di certo l’andare in un locale a fare autografi. Intendevo questo, visto che io, nel mio minuscolo, presento serate in piazza, collaboro con tanti comuni a eventi e anche a convention per aziende. Capisco che Saviano non farà una bella vita e chissà quando potrà godere tutti i gran soldi che ha guadagnato con il suo, per ora, unico libro importante.
Ma io non mi sento in colpa di nulla, una battuta ironica è una battuta ironica, e se alcuni di voi si sono offesi così tanto e hanno perso quasi tutta la giornata a insultarmi, è preoccupante, anche se gli offesi non erano tantissimi, onestamente c’era il doppio delle persone che hanno molto sorriso di tutto questo inutile casino. Penso che il vostro eroe ha ancora tanta strada da fare prima di essere intoccabile. Ognuno fa le scelte, migliori o meno, per la propria vita. Saviano è troppo intelligente per non aver messo in conto dove andava a parare. Ringrazio comunque per la tua lettera, caro Fulvio… Ho visto che già gira nei vari blog o siti, pensavo fosse una lettera privata, invece ti sei ben premurato anche tu di diffonderla e prendere i tuoi spazi. Io vado avanti con le mie cose, e di certo non ho bisogno di far parlare di me usando il nome di Nessuno, tantomeno di Saviano. E non so se il suo agente si chiama “CORAGGIO”, il coraggio ha tante sfumature. Quello che può essere un eroe per te, magari non lo è affatto per me, i punti di vista sono importanti, anche se diversi, e tutti vanno rispettati. Credo che il suo agente sia molto bravo, anche se non lo vorrei mai per me. Sarebbe il caso che si cominci in giro a essere un po’ più leggeri, la vita di oggi è già pesantissima di suo. Buone cose e grazie ancora.
Ana Laura Ribas
Avrei molte riflessioni da fare, come per esempio se sia davvero la categoria delle persone di spettacolo ad essere considerata ignorante con la zucca vuota oppure non ci si riferisca una cerchia più ristretta, come le showgirls per l’appunto, e già questo potrebbe farci riflettere sul come nascono certi pregiudizi, se di questi si tratta, ma preferisco lasciare la pagina alla risposta di Fulvio, arrivatami poco fa. Avrei solo una domanda da fare alla signora: in che altro modo, un semplice ragazzo senza nessuna conoscenza, avrebbe potuto porre alla sua attenzione una lettera, se non attraverso la pubblicazione su dei blog? E come dovrebbe considerare, quel semplice ragazzo, che ha scritto certe parole spinto da degli ideali sinceri, risposte come questa? “Ana Laura Ribas: @LamaFulvio Adesso brilli tu grazie al mio nome…come vedi!!qdo mai avresti tutta questa attenzione?Bene!”
Federica Fabbretti
La controreplica di Fulvio Lama:
“Grazie per la risposta, ci tengo a precisare subito che io non ho eroi né tantomeno idoli. Per non essere troppo prolisso, le riassumo in poche parole il motivo per cui ho pensato fosse giusto risponderle. Attraverso il messaggio che le ho mandato, ho voluto rispondere a tutte le persone che, facendo trapelare invidia personale, screditano il lavoro di Roberto Saviano e, mi creda, ve ne sono molte, le basti vedere i commenti al mio post. Il motivo che mi ha portato, di impeto, a scrivere quelle parole è riassumibile nell’epilogo del video del bravissimo Pif che, non mi vergogno ad ammetterlo, mi ha sinceramente commosso e lasciato in lacrime davanti al monitor dopo la sua visione. Le riporto la considerazione finale del video, subito sotto.
Fulvio Lama
“Io sono nato e cresciuto a Palermo e a Palermo c’è la mafia e se la mafia non si è completamente impossessata della città, se comunque abbiamo avuto un barlume di civiltà e di speranza, è grazie ad un gruppo di persone che si è opposto. Lo sapete perché queste persone mi mettono in crisi??Perché non erano dei santi, erano fatti di carne e ossa, esattamente come me. Avevano dei pregi e sicuramente dei difetti, esattamente come me. Io spesso incontro gente che è sotto scorta perché nel mirino della mafia e può capitare che queste persone siano egocentriche, paranoiche, noiose, vanitose, fissate col sesso, testarde, ritardatari, egoisti, presuntuosi, ingrati, stronzi; insomma può capitare che abbiano tutti, o qualcuno, dei difetti che posso avere io. Ed è questo quello che mi mette in crisi, che sono esattamente come me. Che quello che hanno fatto loro, potrei farlo anche io. Quanto farebbe bene alla mia coscienza se fossero dei santi del paradiso, ma nonostante siano come me, loro sono quelli che fanno il lavoro sporco, al posto mio. Pensare che una persona in prima fila nel combattere la mafia, debba necessariamente avere anche il carattere di San Francesco, forse è da ingenui. Se un giornalista scrive di mafia, io non mi chiedo perché scriva di mafia, non mi chiedo se così abbia avuto più successo con le ragazze, non mi chiedo se così si sia arricchito; io mi chiedo se quello che scrive sia vero, mi chiedo se quello che scrive dia fastidio alla mafia, mi chiedo se leggendolo, la mia conoscenza e la mia coscienza siano migliorate. Io mi sono rotto i coglioni di aspettare che una persona venga ammazzata per rivalutarla. Sarò ingenuo, ma ho visto troppa gente a casa mia, disprezzate in vita e apprezzate in morte e così, ingenuamente, sosterrò tutti coloro che credono che la mafia, la camorra, l’ndrangheta, la sacra corona unita e la stidda debbano essere non tollerate, ma sconfitte e per fare questo mettono in gioco la loro vita e li ascolterò anche se, eventualmente, saranno egocentriche, paranoiche, noiose, vanitose, fissate col sesso, testarde, ritardatari, egoisti, presuntuosi, ingrati, stronzi. Lo vedete questo??È un cono gelato: cioccolato crema e panna. Il popolo italiano protegge Roberto Saviano con una scorta, affinché possa scrivere quello che vuole e andarsi a prendere un gelato, quando vuole e come vuole e ogni qualvolta che Roberto rinuncerà a mangiarsi un cono come questo, sarà una sconfitta per noi e una vittoria per la camorra.”
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Salve, spero di non disturbarla con questo mio messaggio, ho letto la polemica riguardo la battuta rivolta da lei a Roberto Saviano, ritengo che non sia nulla di estremamente grave, allo stesso tempo però comprendo come una uscita come la sua possa toccare la suscettibilità di molte persone.
A tal proposito le invio il link ad un video molto carino e leggero che però approfondisce la questione e soprattutto, la invito a fare attenzione all’audio attorno al minuto 1:20 in cui si parla del motivo per il quale Saviano abbia la scorta.
Accusare in pubblica piazza, facendo nomi e cognomi, i boss locali, non è cosa da tutti. E’ stato forse il coraggio di giovane sognatore ribelle che lo ha portato a gridare davanti ad una vasta folla, nella quale si celavano anche persone vicine a quelle da lui accusate, il suo urlo di rabbia, il suo:“andatevene, non siete di questa terra, non siete nessuno”.
E’ per questo, che la sua parola “serate” stride, stride nei contenuti. Serate a parlare di ciò, Serate impiegate per informare, per far conoscere e rendere accessibile a tutti le cruenti e tristi verità del nostro martoriato paese è arte ben diversa da quella che lei esercita.
Quindi non se la prenda se vede una più ricca vita pubblica di Saviano rispetto alla sua, quelle Serate, sono cosa diversa dalle sue, non sono atte ad una ricerca di popolarità fine a se stessa, non sono neanche la ricerca di uno status economico e sociale più agiato.
Perciò sappia che a procurare a Saviano tutte queste “serate”, è stata la sua pubblica accusa ad intere famiglie mafiose, nella loro stessa città, questo è l’agente che procura a Saviano le sue serate, se perciò vuole sapere chi sia il suo agente, sappia che il suo agente si chiama Coraggio.