Il pilota è il primo connazionale nello spazio cosmico. La sua avventura è iniziata il 29 maggio e durerà fino a novembre. Insieme al collega americano Chris Cassidy dovrà compiere una attività molto complessa che durerà circa sei ore e mezzo
Luca Parmitano è uscito dalla Stazione spaziale Internazionale (Iss). E’ il primo astronauta italiano a compiere una passeggiata spaziale. L’avventura di Parmitano è iniziata il 29 maggio e durerà fino a novembre. Astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare è in orbita a bordo della Stazione per la missione ‘Volare’ dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). La Soyuz TMA-09M era partita il 29 maggio dalla base russa di Baikonur. Con Parmitano, sulla Soyuz il comandante russo Fyodor Yurchikhin e l’americana Karen Nyberg. Intervistato il pilota, 36 anni, originario di Catania, aveva spiegato a bordo di una navetta realizzava il sogno di ogni bambino.
Parmitano è insieme al collega americano Chris Cassidy per compiere una attività extraveicolare (Eva) della durata di circa sei ore e mezzo. Obiettivo dell’uscita, la quarta dall’inizio dell’anno per i componenti della Iss, il recupero di un esperimento esposto al vuoto cosmico, l’istallazione di un supporto per il radiatore, l’istallazione di alcune linee elettriche di connessione tra due diversi moduli, l’inserimento di una copertura termica su un boccaporto d’attracco oramai non più utilizzato e non ultimo la rimozione di un supporto di una telecamera esterna che non serve più.
Parmitano ha trascorso la giornata di ieri ripassando le procedure di uscita e verificando il funzionamento dei sistemi di comunicazione della sua tuta americana chiamata EMU dalle iniziali di Extravehicular Mobility Unit sulla quale per la prima volta è stata cucita la bandiera italiana. Il programma di ieri per il nostro astronauta si è concluso con due ore di ginnastica, cena e riposo.
La preparazione per l’uscita dei due astronauti è iniziata alle 9.15 ora italiana quando i due astronauti sono entrato nella camera di depressurizzazione per respirare ossigeno puro in modo da espellere l’azoto presente nel sangue. Questa operazione serve ad evitare problemi di embolia visto che la tuta stessa è riempita con ossigeno pressurizzato per evitare un irrigidimento con conseguente difficoltà di movimento.