"E' un messaggio chiaro all’impero, per dire che non abbiamo paura, che i figli di Bolivar non temono l’impero, abbiamo deciso di concedere asilo a Snowden" dice il presidente Maduro. Ma non si sa ancora se la "talpa" abbia accettato. Wikileaks: "Gli stati interessati faranno un annuncio quando sarà opportuno"
E’ ancora mistero sulla sorta di Edward Snowden, l’analista che ha rivelato al mondo lo scandalo del Datagate. Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha annunciato di aver concesso asilo politico alla talpa che ha spiegato l’esistenza di un sistema di sorveglianza della National Security Agency (Nsa) con cui gli Usa hanno spiato il mondo attraverso le conversazioni telefoniche (tramite i tabulati) e quelle elettroniche.
“E’ un messaggio chiaro all’impero, per dire che non abbiamo paura, che i figli di Bolivar non temono l’impero, abbiamo deciso di concedere asilo a Snowden”, ha detto Maduro, in un discorso davanti ai cadetti della Escuela Militar di Maracay, durante il quale ha accusato di “follia” i vertici americani. Maduro ha aggiunto di essersi deciso a concedere l’asilo come gesto di “dignità” dopo la vicenda dell’aereo del presidente boliviano Evo Morales, bloccato per ore a Vienna per il sospetto che vi fosse a bordo Snowden. Non è chiaro intanto in che modo l’ex consulente dell’Nsa, ricercato dagli Stati Uniti, potrà arrivare in Venezuela.
Snowden è arrivato il 23 giugno all’aeroporto di Mosca, proveniente da Hong Kong, e da allora sarebbe rimasto nell’area del transito internazionale, privo di documenti perché gli Stati Uniti gli hanno revocato il passaporto.
Fino a ieri sera però Snowden non aveva “ancora ufficialmente accettato” l’offerta di asilo politico del Venezuela” scriveva Wikileaks via Twitter. “Gli stati interessati faranno un annuncio quando sarà opportuno. Questo annuncio sarà confermato da noi”, ha aggiunto il sito di Assange che ha giocato una parte importante nella fuga della “talpa”.