Alla corte di re Expo gli animi sono euforici: i soldi ci sono, circa 1300 milioni di euro provenienti da enti pubblici e dagli sponsor, già con contratti firmati. Ma si continua a racimolare. Il 2015 è dietro l’angolo. Expo torna in Europa dopo le due ultime edizioni in Giappone e a Shanghai. “All’evento bisogna legare la ripresa economica dell’Italia e di tutta l’Europa – dice Giuseppe Sala, Commissario Unico Expo, dai poteri speciali, ma a lui non piace farsi chiamare commissario, e, amichevolmente, si fa dare del tu. Ci saranno nuovi mondi che si affacciano e che guarderanno l’Italia. Avremo in visita nell’arco di sei mesi un centinaio di capi di Stato e 600/700 ministri”. Dunque, vietato fare brutta figura. E un avvertimento viene dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, fratello di Luca, l’attore, la presenza scenica è di famiglia. “L’Expo non deve essere una parentesi felice dentro la quale vivere un sogno. E poi tutto ritorna come prima”. Nessuno vuole la bolla di sapone, un semestre di euforia che una volta passato non lascia traccia.
Per il 2015 si sposteranno per turismo all’incirca 100 milioni di cinesi, più o meno l’equivalente dei cittadini europei che viaggiano per vacanza. “Bisogna intercettare le milionate di cinesi e farli venire da noi”, spiega l’istrionico patron di Eataly, Oscar Farinetti, dal palcoscenico dell’immenso concept store di Roma Ostiense. Orari d’apertura flessibili e da efficiente servizio pubblico, aperto dalle 10 del mattino a mezzanotte.
Sono al tavolo con Elena Di Giovanni, donna di mondo e di gran garbo, Roberto Arditti, responsabile Expo dei rapporti con le istituzioni, Lamberto Gancia, Rita Menniti e Marco Ferrante. Latita invece il ministro Massimo Bray. Peccato per lui, si è perso l’anteprima di gourmandiserie preparate dal giovanissimo chef napoletano Gianluca Esposito (largo ai giovani, anche lui rappresenta il nuovo che avanza verso Expo). E’ un assaggio della biodiversità enogastronomica Italiana che sarà esposta con orgoglio al padiglione/vetrina di Eataly. Gongola Farinetti. Le regioni italiane possiedono, ciascuna, un patrimonio alimentare di assoluta unicità. Non esistono paragoni possibili in tutto il mondo. E’ retaggio storico della Civiltà dei Comuni, micro stati raffinatissimi ed autosufficienti, che sarà declinato nel Padiglione Italia grazie al lavoro filologico di centoventi famiglie di osti, selezionate e raccolte con anema ‘e core da Farinetti sul territorio nazionale. Il suo Eataly intanto è un company case studiato nelle Università di mezzo mondo, 80 richieste di tesi di laurea e 1500 nuovi posti di lavoro nel prossimo anno. Una bandiera dell’italianità a tavola come messaggio globale. Nei piatti sfilano i nostri panorami d’incanto, l’immenso patrimonio culturale del nostro paese, non solo cibi.
Lo sa bene il Ministro delle politiche agricole Nunzia Di Girolamo, campana doc, che garantisce il pieno supporto del suo dicastero alle iniziative enotecniche e gastronomiche di Expo, che del territorio sono l’espressione più viva, immediata, sensoriale.
E intanto Giuseppe Sala monta in sella a una bicicletta per fare il tour dello spazio Eataly. A vederlo pedalare sembra una metafora di buono auspicio dell’Italia tutta che pedala verso nuovi traguardi. E da pedalare ce n’è molto. Il 2015 è domani!