Prosegue l’asta per i migliori marchi italiani. Dopo che il magnate francese Bernard Arnault ha messo le mani sulla pasticceria milanese Cova e sul “re del cashmere” Loro Piana, i gianduiotti Pernigotti vanno alla famiglia turca Toksoz. I fratelli Averna hanno firmato un accordo per la cessione della totalità del capitale sociale dello storico marchio italiano nel settore dolciario, con oltre 150 anni di storia.

Il gruppo Toksoz, con sede a Istanbul, rappresenta uno dei principali gruppi privati in Turchia e opera in tre settori principali: alimentare, farmaceutico e energetico, con un fatturato annuo pari a circa 450 milioni. Le vendite dell’azienda italiana ammontano invece a circa 75 milioni, di cui circa 55% nel segmento del dolciario e circa 45% nel segmento degli intermedi per gelato e pasticceria. L’attività produttiva si svolge a Novi Ligure, dove l’azienda occupa circa 150 dipendenti. “Siamo fieri di aver acquisito Pernigotti”, commentano Ahmet e Zafer Toksoz, spiegando che si tratta di un “marchio ricco di storia e fascino che identifica nel mondo la gianduia ed il torrone italiano”. Il gruppo turco ha assicurato che “manterremo e potenzieremo l’attuale struttura, sviluppando l’attività in nuove e interessanti aree geografiche, sfruttando la forza del marchio Pernigotti. Introdurremo Pernigotti nel mercato turco così come in altri importanti paesi”.

La famiglia Averna rivendica invece il lavoro svolto: “In tutti gli anni di lavoro svolti in Pernigotti abbiamo profuso un grande impegno nel miglioramento qualitativo dei prodotti, nel rinnovamento della gamma e nel potenziamento produttivo ed organizzativo”. L’azienda italiana fa poi sapere che “negli ultimi mesi siamo stati oggetto di un forte interesse da parte dei principali operatori nazionali ed esteri e siamo ora lieti di affidare Pernigotti al gruppo Sanset della Famiglia Toksoz, solido e determinato ad agire in ottica di continuità e sviluppo”.

Con questa operazione, ricorda l’associazione Coldiretti, sale ad oltre 10 miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi, che ha favorito una escalation nelle operazioni di acquisizione del made in Italy agroalimentare. L’ultimo colpo nelle campagne toscane è stato messo a segno da un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong, che ha acquistato per la prima volta un’azienda vitivinicola agricola nel Chianti, l’azienda Casanova – La Ripintura, nel Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Sempre 2013 si è assistito al passaggio di mano del 25% del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese agli spagnoli di Ebro Foods. Da non dimenticare infine il passaggio della Parmalat avvenuto circa due anni fa nelle mani dei francesi della famiglia Besnier.

Intanto l’imprenditore Moretti Polegato ha messo una piccola toppa a questa situazione. Tramite la finanziaria di famiglia Lir, ha acquistato per 9,2 milioni di dollari i marchi Diadora per Cina, Hong Kong e Macao. Controparte dell’operazione il gruppo industriale quotato alla borsa di Hong Kong, Win Hanverky.

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