Franco Grillini è diventato liberale. Il 58enne consigliere regionale originario di Pianoro (Bo), ex Idv, presidente onorario dell’Arcigay, è il nuovo presidente dell’associazione LibDem e con questa punta alla ricostruzione di un’aggregazione politica che porti in auge i valori di laicità e giustizia sociale, allargando i consensi del centrosinistra.
“Vogliamo mettere in piedi la terza forza politica europea, quella liberaldemocratica, che in Italia non ha rappresentanza”, ha spiegato Grillini al fattoquotidiano.it, “siamo trasversali, ci riferiamo all’area laico-repubblicana e liberalsocialista che alle elezioni non va più a votare e ingrossa la fascia dell’astensione, un cifra di elettori delusi che oscilla attorno al 10%”.
Un’associazione che probabilmente finirà per diventare un nuovo partito e che non si discosta molto dall’ormai ex casa Italia dei Valori: “Legalità, giustizia, diritti civili sono le stesse tematiche del partito di Di Pietro. Con loro ho ancora buoni rapporti, mi definirei un ex militante non pentito. Però Antonio ha commesso un errore, al di là del trappolone di Report a cui ha risposto malissimo: ha rotto con il centrosinistra prima delle elezioni perché alcuni sondaggisti dentro al partito gli dicevamo che da solo avrebbe preso tra il 7 e l’11%”
Una militanza politica, quella di Grillini, che ha attraversato le epoche e i partiti. A fine anni settanta con il PdUP di Lucio Magri e Luciana Castellina, consigliere provinciale a Bologna con il Pci negli anni ottanta, parlamentare europeo con il Pds nel 1994, nel 2001 deputato coi Ds, col Partito Socialista candidato a sindaco di Roma nel 2008: “Non ho mai cambiato casacca, sia chiaro. I partiti a cui ho aderito di volta in volta si sono sciolti o “fusi”. Io, nel frattempo, nella mia militanza sono rimasto coerente nei valori politici in cui credo trasferendomi nei partiti che li rappresentavano”.
L’associazione LibDem parteciperà assieme ai colleghi europei il 12 luglio a Parma ad un’assemblea organizzativa in cui è annunciata la presenza dell’ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, ma già si sta mobilitando per abolire il Porcellum: “Nessuno vuole cambiare questa legge, per questo presenteremo entro luglio un quesito in Consiglio Regionale che superi il vaglio della Corte Costituzionale, poi lo modificheremo. Se lo voteranno il centrosinistra dell’Emilia Romagna e altre quattro Regioni il Parlamento sarà costretto a discuterne altrimenti si andrà ad un referendum. Vogliamo combattere le porcate del premio di maggioranza e delle multicandidature”.
Una proposta che “darà molto fastidio a Berlusconi” che, oltretutto, rimane il “nemico” da abbattere, in ogni modo: “Come fai a sconfiggerlo politicamente con l’impero economico e mediatico che ha? Spero vivamente che la sconfitta arrivi con la sentenza di Cassazione di fine luglio”.
LibDem e Grillini rimarranno a sostegno della giunta Errani, ma si discostano da Sel pur rimanendo vicini: “Ironizzo sempre: con Sel siamo “sorelle”. Solo che loro sono un partito laburista che ha come priorità il lavoro, tema anche nostro ma per noi davanti sono la libertà della persona, la laicità dello stato e la liberalizzazione dei rapporti economici”.
E come Sel voterebbe contro al governo Letta: “Anche Grillo ieri ha paventato la disponibilità per un altro esecutivo, altrimenti si deve tornare al voto. Noi per quella tornata elettorale ci saremo. La politica non è una scienza esatta, ma ci si deve pur provare”.