Cosa è il Terzo settore? L’ambito più dinamico dell’economia italiana. Mentre, infatti, diminuisce il numero delle istituzioni pubbliche, come effetto di interventi normativi, e delle persone in esse occupate – con una contrazione dell’11,5% del personale in dieci anni – e mentre le imprese registrano una crescita molto contenuta – con un aumento di unità pari al 4,5% – sono proprio le organizzazioni non profit a segnare un successo in termini di crescita delle unità giuridiche e degli addetti. Più 28% dal 2001 e più 39,4% di lavoratori, per quanto riguarda le istituzioni con addetti.
Ecco la sintesi del ‘Nono censimento industria e servizi, istituzioni e non profit: un paese in profonda trasformazione’ presentato questa mattina dall’Istat (qui tutti i dati). Un lavoro complesso e approfondito che ha coinvolto grandi numeri – 300mila organizzazioni non profit, 13mila istituzioni pubbliche e un campione di 260mila imprese – ma che non ha comportato enormi costi. «Per la prima volta – ha spiegato in conferenza stampa Manlio Calzaroni, direttore dati amministrativi e registri statistici – il censimento è virtuale, realizzato con questionario elettronico. Abbiamo evitato l’invio di 5 milioni di documenti cartacei». Un balzo in avanti in termini di qualità dell’informazione: ha infatti risposto alla rilevazione il 100% delle pubbliche istituzioni, fornendo un quadro completo della situazione italiana. Di cui è interessante sottolineare alcune particolarità.
1– L’effetto sostituzione tra un settore e l’altro in termini di occupazione e unità economiche. Mentre diminuisce l’occupazione dipendente nell’istruzione (-10,3%) e nella sanità (-8,6%), aumenta nelle stesse attività il numero degli addetti non profit (rispettivamente +78mila persone occupate e +123).
2- Il non profit parla tre dialetti. Quasi la metà del numero dei dipendenti impiegati , il 49,6%, è concentrata in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.
3- Il capitalismo è familiare. Si conferma il carattere peculiare dell’impresa italiana dove, in termini di governance, oltre il 90% delle imprese con almeno tre addetti ha una persona fisica come socio principale. Nell’80% dei casi la gestione aziendale è affidata al titolare o a un suo familiare. La tendenza pur diminuendo con la crescita delle dimensioni delle imprese si mantiene comunque elevata anche nelle aziende più grandi.
4- Il nuovo imprenditore è meridionale. L’incidenza degli imprenditori giovani è più elevata al Sud (28,7%).
5- Più Provincia per tutti. Nelle istituzioni pubbliche aumenta il numero dei dipendenti delle Province, delle comunità montane e isolane e delle unioni di comuni. Mentre diminuisce l’incidenza degli occupati nel comparto pubblico sul territorio nazionale (nel 2001 erano 23, 5 persone ogni mille abitanti, nel 2011 solo 21).
6- Meno lavoro dai sindacati. I partiti politici hanno subito una contrazione del lavoro dipendente e volontario a differenza delle relazioni sindacali: rispetto a 10 anni fa hanno meno dipendenti. Ma più volontari.
Insomma, se la mamma vi consiglia di inviare un cv o di partecipare a un concorso, diteglielo. Al lavoro ghe pensi mi.