Il boss ricoverato il 7 giugno scorso all'ospedale di Parma per un'infezione è in uno stato di "grave decadimento cognitivo", come specificato dai medici, e presenta "diverse infezioni e una lesione intramuscolare". Da tempo il legale chiede la revoca del carcere duro e la sospensione dell'esecuzione della pena
Bernardo Provenzano sta male e le sue condizioni peggiorano giorno dopo giorno. A confermarlo, dopo le denunce dei figli e del suo avvocato, sono i medici dell’ospedale di Parma in cui il boss è ricoverato dallo scorso 14 giugno per un’infezione intestinale e una forte febbre. I medici hanno trasmesso al gip di Palermo una relazione sullo stato di salute del padrino di Corleone, che figura tra gli imputati del processo per la trattativa Stato-mafia, ma la cui posizione è stata sospesa proprio per via delle condizioni critiche accertate dai periti nominati dal magistrato.
Provenzano era stato considerato non in grado di partecipare coscientemente alle udienze e l’azienda ospedaliera di Parma nei giorni scorsi ha dipinto una situazione che non sembra lasciare intravedere miglioramenti. I medici scrivono che il paziente ha un “grave decadimento cognitivo, un’enterite , diverse infezioni e una lesione intramuscolare. Si fa presente – si legge nella relazione – che, a breve, a fronte di un ulteriore prevedibile peggioramento dello stato generale, si dovrà ricorrere all’ausilio di un sondino naso gastrico per l’alimentazione”.
Una situazione confermata anche dal legale Rosalba Di Gregorio, che ha parlato di un quadro clinico preoccupante: “Provenzano non deglutisce più, è affetto da diverse patologie e le sue condizioni peggiorano”. Per questo la richiesta, già respinta in passato, è che per il boss venga sospesa l’esecuzione della pena, oltre che il regime di 41 bis. “Credo che in questo caso si possa fare una concessione del genere, le sue condizioni lo richiedono – ha aggiunto l’avvocato – Da tempo abbiamo inviato al Tribunale e al magistrato di sorveglianza la richiesta, anche loro hanno ricevuto la relazione dei medici, ma non abbiamo ancora avuto riscontri”.
Già una volta la stessa richiesta era stata rigettata, ma viste le gravi condizioni del detenuto, per cui lo stesso ospedale prevede un peggioramento, il magistrato di sorveglianza potrebbe intervenire d’urgenza senza attendere l’udienza che dovrebbe essere fissata il prossimo mese.
Poche settimane fa era stato il figlio a raccontare alla stampa le gravi condizioni in cui versa il padre, accusando le modalità di trattamento riservategli in carcere. Al punto che aveva sporto denuncia ai carabinieri di Parma per “lo stato di degrado, di abbandono fisico, l’assenza di igiene”, consegnando corpo del reato anche la biancheria del padre, descritta come intrisa di urina e macchiata fino all’altezza delle spalle.
Sullo stato di detenzione del boss la Procura di Parma lo scorso maggio aveva aperto un fascicolo per indagare se vi fossero state lesioni o aggressioni nei suoi confronti dopo la diffusione del video di Servizio Pubblico che mostrava stralci di un colloquio con i famigliari in cui Provenzano appariva irriconoscibile. Il procuratore capo Gerardo Laguardia aveva incontrato il boss, ma lo aveva descritto come un uomo incapace di instaurare un dialogo, che rispondeva alle sue domande in modo non intellegibile. Le indagini però proseguono e ora al fascicolo si potrebbe aggiungere anche la denuncia del figlio ai militari dell’Arma. Quella era l’ultima volta che i famigliari hanno incontrato Provenzano e il peggioramento delle sue condizioni, già descritto nelle più recenti visite, è stato confermato dall’azienda ospedaliera.