Negli spazi della Certosa di San Giacomo 200 disegni inediti che l'artista realizzò tra il 1946 e il 1948: è la prima tappa di un progetto pluriennale che racconterà il rapporto tra la perla del Tirreno e la corrente nata all'inizio del Novecento
I futuristi come non l’avete mai visti. Scordatevi “i cantori della velocità e delle macchine, dei bombardamenti e degli aerei da combattimento”: da sabato 13 luglio a Capri, negli spazi della Certosa di S. Giacomo, si potranno conoscere 200 disegni inediti realizzati da Enrico Prampolini tra il 1946 e il 1948. La mostra è la prima tappa di un progetto pluriennale intitolato “L’isola futurista” e centrato sui rapporto tra il futurismo e Capri.
Protagonista inedito il paesaggio. “A Capri, grazie al patrocinio di Edwin Cerio, i futuristi cambiano pelle e rotta: Sembra che abbiano trovato nell’immobilità del sud un loro luogo dell’anima”, spiega Gianluca Riccio, curatore della mostra, insieme all’Associazione per l’arte e la cultura contemporanea ‘Il Rosaio’ e autore di Prampolini. I taccuini capresi 1946-48 (edizioni La Conchiglia).
Molto interessante, oltre al cambio di soggetto, è il tipo di sguardo che l’artista porta sui capresi: sguardo che segnala una novità nel tono e nel registro con cui sono rappresentati i tipi umani. Come si legge nel libro “la carica testimoniale, di denuncia, gridata delle inquietudini e delle angosce proprie del periodo bellico, che sostiene buona parte della sperimentazione artistica italiana degli anni Quaranta e arriva a toccare la produzione prampoliniana, si stempera spostandosi su un registro d’ironia grottesca, immediata, attraverso il cui filtro l’artista osserva e traduce, deformandoli, gli innumerevoli spunti provenienti dalla variegata umanità che abita l’isola azzurra in questi anni di rinascita postbellica”. Sempre nello stesso periodo, Capri fu per molti artisti e scrittori un’oasi creativa e un rifugio rispetto al clima pesante degli anni Quaranta: ad esempio per Alberto Moravia e Elsa Morante, che qui concepì Menzogna e Sortilegio.