Un bambino palestinese di 5 anni, Wadi ‘Maswadeh, è stato arrestato il 9 luglio dall’esercito israeliano a Hebron (Cisgiordania) e trattenuto dai militari per due ore, dopo aver gettato un sasso. Come denuncia il gruppo umanitario israeliano B’Tselem, i soldati hanno minacciato il bimbo e suo padre, ammanettato e bendato quest’ultimo e poi hanno consegnato il bambino alla polizia palestinese. Il gravissimo episodio è stato immortalato in alcuni filmati pubblicati sul sito ufficiale di B’Tselem. Nel pomeriggio di tre giorni fa, intorno alle 15.30, Wadi è stato prelevato nei pressi della Tomba dei Patriarchi a Hebron, e portato via da un ufficiale e sette soldati israeliani. Nelle terribili immagini divulgate dall’associazione umanitaria si vede l’inutile tentativo di intervento dei residenti locali per fermare l’arresto, ma soprattutto il pianto disperato del bambino mentre viene accompagnato da un passante palestinese e viene caricato su una jeep che lo avrebbe portato a casa. Qui dopo qualche minuto è stato arrestato insieme al papà. Wadi e suo padre, Karam, sono stati portati alla base militare, dove sono stati trattenuti per mezz’ora. Poi, i soldati hanno ammanettato e bendato Karam e lo hanno accompagnato in un altro posto di blocco, sotto gli occhi dei passanti. Nel video si nota l’intervento di un tenente colonnello israeliano che ha duramente rimproverato i militari per aver arrestato Karam e Wadi in presenza delle telecamere. “Si sta danneggiando la nostra immagine pubblica” – ha lamentato il militare – “I detenuti vanno trattati bene quando ci sono le telecamere in giro“. Wadi e il padre sono stati liberati dopo l’arrivo di un ufficiale e di diversi poliziotti palestinesi di Gisella Ruccia
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