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Mose, 14 arresti e cento indagati per l’inchiesta sul Consorzio Venezia

Le accuse vanno dalla turbativa d'asta alle fatture false, fino agli appalti non regolari. In manette anche l'ex presidente Giovanni Mazzacurati. L'operazione ha impiegato oltre 500 militari delle Fiamme gialle tra il Veneto, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio e la Campania
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Arresti e indagati per l’inchiesta che riguarda anche il Mose. Sette persone ai domiciliari, altrettanti obblighi di dimora e oltre 140 perquisizioni in numerosi regioni italiane. In manette anche l’ex presidente del Consorzio Venezia NuovaGiovanni Mazzacurati e un centinaio di indagati. Sono queste le prime conclusioni dell’operazione della Guardia di finanza sul Consorzio Venezia Nuova, che attraverso numerose imprese e cooperative gestisce gli interventi di salvaguardia di Venezia, incluso il Mose.

Le accuse vanno dalla turbativa d’asta alle fatture false, fino agli appalti non regolari. Il Mose è già finanziato per 4.934 milioni di euro, nei giorni scorsi sono state posizionate le prime quattro paratoie. L’opera verrà conclusa prevedibilmente nel 2016. Il costo totale è di 5.493 milioni di euro. L’operazione ha impiegato oltre 500 militari delle Fiamme gialle tra il Veneto, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio e la Campania

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