Standard & Poor’s peggiora il giudizio sull’affidabilità creditizia dell’Italia fino a due scalini sopra il livello spazzatura con prospettive negative, a causa di un atteso indebolimento dell’economia e dell’alterato sistema finanziario del paese. S&P sottolinea che la produzione dell’economia italiana nel primo trimestre del 2013 è risultata inferiore dell’8 percento a quella dell’ultimo trimestre del 2007 e continua a rallentare. S&P e il Fondo monetario internazionale peggiorano le stime di crescita del Pil italiano per l’anno in corso, eppure solo una settimana fa un Enrico Letta giubilante annunciava: “Ce l’abbiamo fatta!”
Ospite in collegamento: Francesco Saraceno – Ricercatore OFCE, centro di ricerca in economia di SciencesPo da Parigi: “È molto importante oggi ripensare alla distribuzione del reddito non solo come uno strumento di equità più o meno accettabile ma come un veicolo di gestione della domanda aggregata, dando reddito a chi lo spende e togliendolo a chi non spende si può fare ripartire l’economia nei paesi in cui la spesa pubblica non può aumentare”.