Siria, ridere per non morire: la telenovela sull’assedio di Homs
Si dice che quando le orde mongole invasero la Siria l’unica città ad essere risparmiata dal massacro fu Homs. Gli abitanti di questa città nella valle dell’Oronte, quando videro l’esercito mongolo alle porte, non sapendo come difendersi, furono presi dal panico. Quel giorno era mercoledì e i pazzi della città, di solito tenuti in un edificio al chiuso, venivano lasciati liberi di girare per le strade.
La storia, mischiata alla legenda, ci dice che il consiglio cittadino ordinò a tutti gli abitanti di vestirsi e comportarsi come degli squilibrati, pensando che i mongoli non avrebbero mai conquistato una città di matti: così avvenne. Entrati in città, i mongoli trovarono di fronte a loro migliaia di persone che si comportavano come pazzi e abbandonarono Homs alla sua -falsa- pazzia.
Da allora,
ogni mercoledì a Homs viene celebrata l’
Aid al Majnin (la festa dei pazzi) e la città è diventata nel tempo famosa per la
simpatia degli abitanti. E’ proprio l’
ironia dei suoi abitanti che li ha condannati dal febbraio del 2012 a un
duro assedio, isolandoli dal resto della Siria.
Homs è la città che ha pagato in prezzo di vite umane il tributo più alto durante questi due anni e mezzo. La città e i suoi simboli -come la moschea di Khaled Ibn Walid- sono stati danneggiati. Di fronte a questa condizione di assediati gli abitanti di Homs non hanno mai perso la loro indole ironica, così da non tradire la loro natura.
Da qualche tempo, con i pochi mezzi a loro disposizione (telefoni cellulari e computer), producono una telenovela visibile su Youtube dal titolo “Gli specchi dell’assedio di Homs”(il titolo riprende una vecchia serie tv satirica dal titolo “Specchi” di Yasser al-Azma). In questa commedia, gli attori dissacrano il potere e ironizzano sulla loro condizione di assediati. I loro set, sono le macerie di una città fantasma. Ancora una volta, gli abitanti tentano di sopravvivere adoperando la loro arma naturale: l’ironia. La satira di Homs sembra voler sconfiggere la tragedia.
La foto è stata scattata a Homs, ironizza sulla mancanza di gas: due bombole vuote si sposano per riprodursi con gas