Berlusconi smentisce Berlusconi, che peraltro aveva parlato sul quotidiano di famiglia, Il Giornale. In un colloquio con Paolo Guzzanti, infatti, il virgolettato del Cavaliere a proposito della prossima sentenza in Cassazione sul processo Mediaset era stato trascritto così: “Spero solo che i giudici non si incazzino per l’eccesso di urla e di titoli di giornale”. Quanto alla solidarietà dei cosiddetti “falchi”, “non mi aiuta e non aiuta la giustizia. Tutto ciò che è urlato, da destra o da sinistra, alla fine crea soltanto danni”. Ebbene nel pomeriggio arriva una nota dello stesso Berlusconi che precisa il senso di quelle parole: “Nel colloquio con Paolo Guzzanti – si legge – rilevo una inesattezza che potrebbe dar luogo a spiacevoli equivoci. Quando si parla di danni provocati da ‘tutto ciò che è urlato’, è evidente che mi stavo riferendo a quanto proviene dall’esterno del nostro movimento e non certamente a voci interne al Popolo della Libertà”. Quindi il partito è come un sol’uomo: “Mai come in questo momento – spiega – tutto il Pdl e il nostro gruppo dirigente, al di là di sigle giornalistiche di comodo, sono uniti e concordi, vicini a me nella difesa di quei valori e di quei principi che stiamo sostenendo insieme da vent’anni”.
Nell’intervista al Giornale il Cavaliere ribadisce il proprio sostegno al governo: “Semmai mi sembra logorato a sinistra, ha gravi problemi su quel lato perché bisogna vedere come si risolveranno i loro conflitti interni, e che cosa farà Renzi”. Insomma: invita “tutti, a destra e a sinistra, a darsi una calmata” per il bene del Paese. “Questo governo – continua – fa quel che può e mi sembra che non ci sia altro, salvo trovare i soldi per l’Imu e il punto di Iva. Non è poco, ma non è neppure una cosa impossibile”, osserva Berlusconi, che tra le difficoltà individua “il fatto che dobbiamo affrontare i nostri problemi usando una moneta che è come se fosse una valuta straniera, visto che non possiamo fare alcuna politica monetaria”.