Qualcuno sembrerebbe aver scritto, sulla pagina Facebook dell’ex Ministro, Mara Carfagna: “ti verremo a prendere sotto casa”. Un gesto maleducato, stupido, forse – dipende dall’intenzione con la quale queste parole sono state scritte – persino violento.
Immediate le reazioni.
Mara Carfagna ha scelto di chiedere ai suoi avvocati di querelare gli autori del gesto perché la giustizia faccia il suo corso.
Una scelta legittima che, peraltro, conferma che le leggi per difendersi da minacce ed offese online, evidentemente, non mancano.
Che si tratti di una scelta opportuna o inopportuna, utile o inutile, conta poco e sarà il tempo a dirlo.
La Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini e, con Lei, decine di politici di tutti gli schieramenti hanno, immediatamente, manifestato la loro solidarietà all’ex Ministro. Un’iniziativa condivisibile ed apprezzabile almeno laddove le manifestazioni di solidarietà sono state sincere e non demagogiche.
Diversa la reazione dell’ex Ministro, Maria Stella Gelmini secondo la quale l’episodio richiamerebbe la politica “al dovere di regolamentare in modo efficace il comportamento da tenere in Rete”. Inutile dire che al “la” suonato dalla Gelmini hanno, rapidamente, fatto eco in molti.
Sembra che ci risiamo di nuovo. Qualche maleducato offende o minaccia un politico via web e, immediatamente, c’è qualcuno che grida all’esigenza di regolamentare l’utilizzo della Rete quasi che le regole che ci sono non bastino. E questo, persino, quando, come nel caso di Mara Carfagna, la vittima delle minacce non abbia perso tempo a far ricorso alle regole che, evidentemente, ci sono per domandare giustizia.
E’ così difficile capire che davanti alla maleducazione, all’utilizzo di espressioni violente, ad offese e minacce all’indirizzo di personaggi più o meno noti, non si può, sempre, prendersela con il web e gridare all’esigenza di regole nuove? Il web non c’entra e, soprattutto, le regole ci sono.
Il vero pericolo – quello che dovrebbe spaventarci tutti per davvero – è che, qualcuno, a forza di sentire invocare nuove regole per il web, queste regole decida di scriverle sul serio e che, per mettere a tacere qualche idiota e qualche violento, finisca con il mettere un enorme cerotto sulla bocca dei quaranta milioni di italiani educati e pacifici che usano la Rete per comunicare, dialogare e confrontarsi.