“Neanche con un fiore, nessuno tocchi Rosalia”: per il 389°Festino della Santuzza che il 14 luglio sarà portata in trionfo per le vie di Palermo, come vuole la tradizione, partirà anche una campagna contro il femminicidio. L’iniziativa, prevista sabato 13 luglio, è promossa dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio, dalla onlus Le Onde e dal Coordinamento Palermo pride, con l’adesione di Serena Dandini, autrice dello spettacolo itinerante ‘Ferite a morte’ e di diverse altre organizzazioni. Un modo diverso per dire ‘no’ alle discriminazioni e alla violenza di genere ma anche per intercettare la partecipazione di massa della città per il ‘Festino’.
“Santa Rosolea ora pro nobis”, invocano i palermitani rivolgendosi alla Santuzza, simbolo della salvezza. Ogni anno la città si raccoglie per celebrare Rosalia e invocarne i prodigi. Ma neppure un prodigio di Santa Rosalia sarebbe servito per evitare la morte di Rosi Bonanno. Ultima in ordine di tempo, la 26enne è stata uccisa a Palermo il 10 luglio per mano dell’ex compagno, denunciato dalla donna per stalking ben 6 volte. ‘Nessuno tocchi Rosalia’ cerca così innescare una presa di coscienza collettiva contro la violenza sulle donne, pensata in modo da coniugare la festa popolare a un preciso tema politico e sociale. La campagna di sensibilizzazione prevede una “call for action” con l’utilizzo di un badge virtuale che ognuno può “indossare” sul proprio profilo Facebook o Twitter. Si tratta di trasformare la propria foto del profilo in una icona con la scritta “neanche con un fiore” e sotto il claim “nessuno tocchi Rosalia”.
Il 13 luglio alle 19 si potrà inoltre portare un fiore in piazza Politeama a Palermo e partecipare al flash mob. Lo faranno anche la Giunta e diversi consiglieri comunali: le donne dell’assemblea consiliare hanno anche inviato una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini per chiedere interventi urgenti a tutela delle donne. In piazza Castelnuovo è prevista un’installazione non permanente composta da 124 sagome femminili (è il numero di donne uccise in Italia nel 2012 secondo i dati raccolti dalla Casa delle donne) tracciate a gesso, che si tengono per mano formando una lunga catena. “Palermo è una città che non può permettersi di abbandonare a se stessa una donna come Rosi Bonanno dopo sei denunce per stalking – spiega Alessandra Notarbartolo del Coordinamento antiviolenza 21 luglio – E non è possibile nemmeno che sia attivo un solo centro antiviolenza. Così, il lavoro che si fa nel settore della formazione, nelle scuole e nei servizi pubblici affinché le donne abbiano il coraggio di denunciare le violenze, si vanifica del tutto se poi come nel caso di Rosi, la persona non viene ascoltata”. E per ricordare Maria Anastasi, la donna uccisa e data alle fiamme dal marito di cui era incinta per la quarta volta, il Coordinamento antiviolenza organizza il 21 luglio un altro spettacolare flash mob in spiaggia durante il quale le partecipanti si lasceranno cadere a terra e si rialzeranno, invitando tutte le donne presenti a ripetere simbolicamente il gesto. Perché, ‘nessuno tocchi Rosalia’ e nessun altra donna.
Secondo la vulgata popolare a cui la campagna fa riferimento, Rosalia fu vittima di condizionamenti e pressioni all’interno della sua famiglia, da cui sarebbe riuscita a fuggire con l’eremitaggio. In realtà si tratta probabilmente di una leggenda. “Rosalia come simbolo per le donne di oggi? – commenta la professoressa ordinaria di Storia moderna all’Università di Palermo Giovanna Fiume – Meglio lasciar stare i santi e cercare ispirazione nelle donne in carne e ossa che compiono miracoli ogni giorno”.