Una ventina di militanti hanno atteso l'arrivo della titolare al dicastero per l'integrazione per manifestare il loro dissenso verso le sue proposte politiche. L'episodio arriva dopo una giornata di polemiche dovute all'uscita del senatore della Lega Nord Calderoli che ha definito la collega "un orango"
Due striscioni con le scritte “No Ius Soli” e “Italiani per sangue e per cultura” e una ventina di attivisti di Forza Nuova. E’ l’accoglienza che ha trovato il ministro dell’integrazione Cecile Kyenge una volta arrivata a Cesena, attesa al Castello di Sorrivoli, nell’ambito della Carovana dello Ius Migrandi e del Festival della Libera Circolazione.
Forza Nuova ha organizzato il presidio “per contestare la presenza del ministro della DIS-Integrazione e per l’estrema difesa dei nostri confini e della nostra Identità”, nella piazzetta Giosuè Carducci, sottostante al Castello, dove i manifestanti non sono neanche arrivati. L’auto del ministro è passata per la piazzetta senza alcun contatto con loro.
Un episodio isolato che arriva però al termine di una giornata di polemiche. A scatenarle, l’uscita del senatore della Lega Nord Roberto Calderoli: “Quando vedo la Kyenge non posso non pensare ad un orango“, ha detto il vice presidente del Senato dal palco della festa della Lega Nord di Treviglio, in provincia di Bergamo. “Sono rammaricata”, ha fatto sapere l’interessata, “vorrei un confronto sui contenuti e non sulle offese”. L’espressione ha poi scatenato le reazioni dei politici di entrambi gli schieramenti. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere di essere profondamente indignato: “Episodi come questo sono il sintomo dell’imbrarbarimento della vita civile”.