”Nel momento in cui ci saranno le risorse, Rimini ci sarà. E sicuramente le risorse ci saranno”. E’ una mezza promessa quella strappata al ministro all’Ambiente Andrea Orlando da parte degli enti locali della città dell’Adriatico. In occasione della visita ufficiale del titolare al dicastero dell’Ambiento, la città ha incassato il sostegno al piano per la salvaguardia della balneazione da 154 milioni di euro. Obiettivo: chiudere gli scarichi a mare e raddoppiare i deputatori. Sono 11 attualmente gli sfioratori che sversano liquami dell’Adriatico quando piove, creando numerosi disagi alla comunità soprattutto in periodo di turismo.
Il ministro ha incontrato gli enti locali riminesi proprio per parlare del progetto promosso dal sindaco Andrea Gnassi: “Un investimento su Rimini ci sarà – ha detto Orlando – la mia difficoltà è dire oggi esattamente con quale filone di finanziamento e in che tempi. Ma tra la fine del 2013 inizio del 2014, ci sarà un dato di certezza. Molto è legato allo sblocco del patto di stabilità. La ragioneria dello Stato sta facendo un lavoro per quantificare esattamente quale può essere l’impatto per gli interventi sul dissesto idrogeologico e depurazione delle acque sul patto di stabilità nazionale. Ci troviamo di fronte ad una sfida che se riesce qui dove una certa impostazione dell’industria turistica ha avuto la sua capitale, può riuscire in tutto il resto d’Italia. C’è una valenza pilota”.
Il piano, come ha spiegato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, è “un grande investimento per il sistema fognario” che in presenza di precipitazioni finisce per scaricare le acque reflue non depurate in mare. “Il problema esiste – ha detto il sindaco – ma stavolta per risolverlo serve avere una sponda nazionale”. L’obiettivo è eliminare, entro il 2020, tutti gli scarichi in mare a Rimini. L’incontro con Orlando era stato organizzato per capire quanti di quei 154 milioni necessari arriveranno dallo stato.