All'esame dei giudici il nodo del premio di maggioranza e l'impossibilità per l'elettore di esprimere un voto di preferenza. A sollevare la questione era stata la Cassazione. Ma nell'attesa del giudizio la maggioranza potrebbe mettere mano alle modifiche
E’ stata fissata al 3 dicembre prossimo l’udienza pubblica durante la quale la Corte Costituzionale esaminerà la legittimità dell’attuale legge elettorale. Relatore della causa sarà il giudice Giuseppe Tesauro. Il presidente della Consulta, Franco Gallo, ha dunque firmato il decreto con cui fissa l’udienza e nomina il giudice relatore. Gallo, però, il prossimo dicembre non sarà più presidente della Corte poiché il suo mandato scade a metà settembre. A sollevare la questione di legittimità costituzionale sul Porcellum davanti alla Consulta era stata la Corte di Cassazione, con un’ordinanza del 17 maggio scorso. Sotto la lente dei “giudici delle leggi” ci saranno in particolare il nodo del premio di maggioranza e l’impossibilità per l’elettore di esprimere un voto di preferenza. La Cassazione aveva ritenuto non infondate le doglianze esposte in un ricorso dall’avvocato Aldo Bozzi, a nome anche di altri 27 firmatari. La Consulta dovrà verificare se la legge elettorale, proposta dall’allora ministro per le Riforme Roberto Calderoli e varata nel 2005, violi diversi articoli della Costituzione, tra cui il principio di uguaglianza (articolo 3) e l’articolo 48, sul diritto di voto.
La fissazione dell’udienza tra 5 mesi a questo punto potrebbe aprire una questione politica poiché i partiti potrebbero decidere di realizzare alcune modifiche al Porcellum, come peraltro chiede da tempo il Popolo della Libertà. Il Pd, invece, ne chiede l’abolizione. Ma le correnti di pensiero in materia non sono così nette: il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, per esempio, ha più volte parlato di cancellazione della legge elettorale votata a suo tempo dal centrodestra.