RadioBici, due anni e 10mila chilometri “Così scoviamo buche e balle dei politici”
Sul Fatto del Lunedì l'inchiesta sulla ciclabilità in Italia. Sul sito l'esperimento di Maurizio Guagnetti, giornalista che ha inventato un tandem radiotelevisivo per portare parlamentari, amministratori, personaggi dello spettacolo, dell'arte e dell'impresa a contatto con l'ennesima promessa mancata d'Italia: un sistema di "mobilità dolce" su cui far cresce lavoro, turismo e benessere per tutti
Una strana bici a due piazze si aggira per lo Stivale e svela incroci pericolosi tra strada e politica. Scende e sale per l’Italia testando e misurando i percorsi ciclabili palmo a palmo, meglio ancora se in compagnia di un sindaco, un politico o un’autorità locale che si riempiono la bocca di ciclabilità ma – alla prova pedali – arrancano rovinosamente, mentre un obiettivo impietoso immortala giustificazioni e propositi per buche grandi come crateri e piste mai realizzate. É RadioBici, un mezzo dotato di telecamere e di una seduta anteriore che ricorda il lettino di uno psicanalista. A guidarla Maurizio Guagnetti, giornalista di Radio 105 che dal marzo 2012 ha macinato oltre diecimila chilometri e quasi trecento interviste per un format che vive sul web (www.radiobici.it) e nella trasmissione 105 Friends.
Da Milano a Palermo, negli ultimi due anni hanno pedalato con lui personaggi celebri (Armani, Don Gallo, Ingroia, Paolo Conte, Serge Latouche, Philippe Daverio) e almeno una volta, tutti i sindaci delle principali città italiane. Ad aprire le danze Giuliano Pisapia: “Non avevo idea dell’effetto che un tandem come il nostro poteva avere sull’intervistato. Ascoltare le domande mentre vedi il traffico delle auto che ti viene incontro e non puoi vedere in faccia il giornalista. A volte ho l’impressione che rispondano senza freni, forse temono di farmi perdere la pazienza. Quando li intervisto non sono solo un giornalista qualunque, ma il compagno di tandem a cui hanno consegnato la loro incolumità. Una curva presa male, una frenata troppo brusca e si ritroverebbero per terra”. La pedalata più famosa è quella di Piero Fassino: un risultato così sconfortante sul piano “atletico”, il suo, che quando RadioBici è tornata a Torino nemmeno un appello del WWF (partner dell’iniziativa) è stato sufficiente a convincere il sindaco a tornare in sella: “Il quotidiano La Stampa aveva pubblicato la notizia che Piero avrebbe ripedalato con noi, ho ricevuto una telefonata di fuoco del sindaco in persona che non sapeva come togliersi questa grana di dosso. Preoccupato di non dispiacere gli ambientalisti e di non finire nuovamente su Striscia La Notizia”.
L’intento però, non è ridicolizzare gli intervistati: “Non ci occupiamo di performance atletiche, a noi interessa raccontare il territorio. Quando ci spostiamo le parole si confrontano con le immagini reali che sono lì a confermare o a smentire ciò che gli intervistati raccontano”. La sintesi dell’esperimento è che “da destra a sinistra la bici si è trasformata in una sorta di Panda del WWF”, spiega Guagnetti, “qualcosa di cui tutti parlano ma per la quale sono davvero in pochi a impegnarsi. La differenza, nel nostro caso, la fanno le piste ciclabili e la situazione delle strade. Su quelle non si può mentire più di tanto, specie davanti a una telecamera”. La città più ciclabile in Italia? Per Guagnetti resta Milano: “La sicurezza aumenta notevolmente quando in strada ci sono numerosi ciclisti e da questo punto di vista Pisapia è fortunato. La sua “rivoluzione arancione” ha preso il volo anche grazie alla bici. A due anni dalla sua elezione, però, i ciclo-attivisti rivendicano un impegno più forte”.
I ciclisti più delusi, invece, sono a Firenze: “I chilometri di piste promessi da Renzi sono rimasti sulla carta”. Ovunque i primi cittadini devono fare i conti con la scarsità delle risorse e l’opposizione della lobby degli automobilisti: “A Napoli sono arrivati a lanciare le bombe carta contro il Comune per contestare la Ztl. Roma dopo l’elezione di Ignazio Marino sembra la città più promettente: “Il sindaco ci ha raccontato che vuole diminuire il traffico delle auto del 20% e la pedonalizzazione dei Fori è un buon inizio. Lui stesso è un esempio, uno dei pochi che razzola come predica. In molti fanno gli ambientalisti con l’autista”. Non tutti gli ospiti di Radiobici hanno capito da subito di che genere di tandem si trattava: “Formigoni mi è costato una pedalata estiva al meeting di Cl, poi con una scusa qualunque aveva annullato l’intervista. Alla prima occasione mi sono fatto trovare nel posto giusto al momento giusto: una manifestazione del Pdl dove per fare gli ambientalisti c’erano anche dei supporter in bicicletta. Mescolandomi ai pidiellini sono riuscito a farlo salire. Quando gli ho chiesto delle vicende giudiziarie del suo capo è sceso al primo semaforo utile chiedendomi di consegnargli la registrazione dell’intervista”. In tutta la penisola il paesaggio che scorre mentre gli intervistati si raccontano è molto cambiato. Anche nel giro di un solo anno la differenza è palpabile: “Ovunque ci sono sempre più ciclisti. Spesso ci seguono per ascoltare le interviste in diretta”, dice Guagnetti, secondo cui la Puglia, ad esempio, è la regione che più di altre ha colto l’opportunità di creare ricchezza partendo dalle due ruote: “Anche se a Bari non si vedono molte bici in circolazione, le iniziative per favorire il cicloturismo sono molto apprezzabili e quest’anno partono i primi Bici-Grill per dare ospitalità alle migliaia di turisti che ogni anno scelgono l’Italia”.
I veri maestri dell’economia ciclabile vivono però sulle Dolomiti: “A Corvara ho conosciuto un visionario che si batte per la chiusura dei passi dolomitici alle auto e ci sta riuscendo. In molti ricollegano bici e cicloturismo a una questione per eco-estremisti o freakkettoni: Michil Costa, invece, presidente della Maratona Dles Dolomites, ha trasformato un luogo di vacanza per proprietari di Suv nella patria montana delle bici”. Pedalando, l’Alta Badia è riuscita a rivitalizzare una stagione turistica morta: “Da tre anni in Sud Tirolo arrivano migliaia di ciclisti da tutto il mondo”. La Radiobici quest’anno è andata a recuperare anche le storie delle isole minori italiane: “Ustica, le Eolie e le Tremiti sono state una scoperta. Abbiamo cercato di raccontare anche come si vive nelle comunità italiane più isolate. Ci sono esempi di eccellenza come il bike sharing sull’isola di Ustica con le fermate ai fari storici, e casi di arretratezza imbarazzante: quasi tutte le isole sono prive di impianti per desalare l’acqua che arriva con costosissime navi cisterna”. Storie di paradisi terrestri dimenticati e spesso male amministrati: “La più bella in assoluto è l’isola di Stromboli uno spettacolo che lascia senza fiato e che potrebbe essere davvero valorizzato, proprio a partire dai trasporti. In generale tutte le isole dopo la privatizzazione della Tirrenia soffrono un problema di continuità territoriale e scarsa qualità del servizio”. Con il video che racconta la vita sulle isole Eolie, firmato da Guagnetti e da Davide Bombini, Radiobici è stata selezionata per il festival dell’ambiente della Sicilia, un racconto divertente che mette assieme Giorgio Armani, un parroco che ha sostituito i canti mariani con i pezzi storici di Renato Zero e uno dei pochi sindaci Udc rimasti.
A dispetto del nome, Radiobici non parla solo di mobilità sostenibile. La politica resta uno degli argomenti più battuti sul tandem: “Ci occupiamo di sostenibilità ma non solo dal punto di vista ambientale. La bicicletta per noi resta uno strumento per diffondere una sensibilità diversa, per questo nelle nostre interviste sono centrali i diritti civili, i diritti dell’uomo oltre che quelli della natura. I nostri viaggi sono possibili solo perchè ad appoggiarci ci sono un gruppo di imprese sensibili a un nuovo modo di fare economia”. Non è un caso quindi che in entrambe le edizioni in sella sia salito Don Andrea Gallo: “Per noi è stato un maestro, un allenatore della mente. E’ salito sul nostro tandem un mese prima di morire. Era già malato e quest’anno non se l’è sentita di pedalare in strada. Abbiamo portato il tandem dentro la canonica e lì ci ha regalato le sue ultime riflessioni”.
A fine luglio, dopo cinque mesi di viaggio, la RadioBici farà ritorno a Milano, un pit-stop in vista dell’edizione 2014. Sul tandem saliranno nuovi compagni di viaggio come Daniela Ducato, imprenditrice sarda e alfiere della sostenibilità e dell’innovazione. “Ci dedicheremo insieme alla ricerca dell’economia desiderabile e metteremo in campo anche nuovi strumenti. La mobilità nuova è fatta di tante cose e stiamo già disegnando un nuovo mezzo che metterà assieme le migliori tecnologie italiane a partire dal consorzio Casa Verde CO 2.0”. Il risultato sarà un condensato di viaggi ed esperienze da portare in dote all’Expo 2015 di Milano.
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La Redazione
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Gaza City, 22 feb. (Adnkronos) - Ha doppia cittadinanza israeliano e austriaca Tal Shoham, rapito insieme alla sua famiglia il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Be'eri. Era invece tenuto in prigionia da 11 anni Avera Mengistu, ebreo di origini etiopi entrato per errore nella Striscia di Gaza nel 2014. Sono loro i primi ostaggi rilasciati oggi da Hamas a Rafah, dopo essere fatti salire sul palco allestito davanti alla folla con le stesse modalità adottate in precedenza.
Il primo a salire sul palco è stato Tal Shoham, 39 anni, rapito dalla sua casa insieme ad altri otto membri della sua famiglia Tra questi c'erano Shoshan Haran, 67 anni, Avshalom Haran, 66 anni, Lilach Lea Kipnis, 60 anni, Adi Shoham, 38 anni, Naveh Shoham, 8 anni, Yahel Gani Shoham, 3 anni, Sharon Avigdori, 52 anni e Noam Avigdori, 12 anni. Il 7 ottobre Shoham era in visita a Be'eri per la festività di Simchat Torah con la moglie e i figli perché sua moglie era cresciuta lì. Anche la moglie e i figli di Shoham sono stati presi in ostaggio da Hamas e tenuti insieme, ma separati da Tal. Sua moglie Adi e i figli Naveh e Yahel, ora di 9 e 4 anni, sono stati rilasciati nel primo accordo di sequestro il 25 novembre 2023, dopo 50 giorni.
Il secondo a essere rilasciato oggi da Hamas è stato Mengistu, un ebreo israeliano di origine etiope che secondo i medici soffriva di una malattia psichiatrica quando attraversò il confine con la Striscia di Gaza il 7 settembre 2014. Nato in Etiopia, emigrato in Israele all'età di cinque anni con la sua famiglia come parte dell'Operazione Salomone. E' cresciuto ad Ashkelon con i suoi otto fratelli e sorelle. Dopo che suo fratello maggiore, Michael, ha sofferto di anoressia ed è morto all'età di 29 anni, il suo stato mentale è peggiorato e ha iniziato a condurre lunghe marce da solo in tutto Israele.
L'uomo, ora 38enne, aveva 28 anni quando è entrato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza dopo aver litigato con la madre, secondo Human Rights Watch. Hamas sostiene che sia un soldato, un'affermazione contestata sia da Human Rights Watch sia dalla sua famiglia. Nel gennaio 2023 Hamas diffuse un video in cui chiedeva a Israele di negoziare la sua liberazione.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Tal Shoham e Abera Mengistu sfilano sul palco a Rafah davanti ad Hamas prima della loro liberazione dalla prigionia. Un rappresentante della Croce Rossa Internazionale sta firmando i documenti per il loro rilascio.
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Cronaca
RadioBici, due anni e 10mila chilometri “Così scoviamo buche e balle dei politici”
Sul Fatto del Lunedì l'inchiesta sulla ciclabilità in Italia. Sul sito l'esperimento di Maurizio Guagnetti, giornalista che ha inventato un tandem radiotelevisivo per portare parlamentari, amministratori, personaggi dello spettacolo, dell'arte e dell'impresa a contatto con l'ennesima promessa mancata d'Italia: un sistema di "mobilità dolce" su cui far cresce lavoro, turismo e benessere per tutti
Una strana bici a due piazze si aggira per lo Stivale e svela incroci pericolosi tra strada e politica. Scende e sale per l’Italia testando e misurando i percorsi ciclabili palmo a palmo, meglio ancora se in compagnia di un sindaco, un politico o un’autorità locale che si riempiono la bocca di ciclabilità ma – alla prova pedali – arrancano rovinosamente, mentre un obiettivo impietoso immortala giustificazioni e propositi per buche grandi come crateri e piste mai realizzate. É RadioBici, un mezzo dotato di telecamere e di una seduta anteriore che ricorda il lettino di uno psicanalista. A guidarla Maurizio Guagnetti, giornalista di Radio 105 che dal marzo 2012 ha macinato oltre diecimila chilometri e quasi trecento interviste per un format che vive sul web (www.radiobici.it) e nella trasmissione 105 Friends.
Da Milano a Palermo, negli ultimi due anni hanno pedalato con lui personaggi celebri (Armani, Don Gallo, Ingroia, Paolo Conte, Serge Latouche, Philippe Daverio) e almeno una volta, tutti i sindaci delle principali città italiane. Ad aprire le danze Giuliano Pisapia: “Non avevo idea dell’effetto che un tandem come il nostro poteva avere sull’intervistato. Ascoltare le domande mentre vedi il traffico delle auto che ti viene incontro e non puoi vedere in faccia il giornalista. A volte ho l’impressione che rispondano senza freni, forse temono di farmi perdere la pazienza. Quando li intervisto non sono solo un giornalista qualunque, ma il compagno di tandem a cui hanno consegnato la loro incolumità. Una curva presa male, una frenata troppo brusca e si ritroverebbero per terra”. La pedalata più famosa è quella di Piero Fassino: un risultato così sconfortante sul piano “atletico”, il suo, che quando RadioBici è tornata a Torino nemmeno un appello del WWF (partner dell’iniziativa) è stato sufficiente a convincere il sindaco a tornare in sella: “Il quotidiano La Stampa aveva pubblicato la notizia che Piero avrebbe ripedalato con noi, ho ricevuto una telefonata di fuoco del sindaco in persona che non sapeva come togliersi questa grana di dosso. Preoccupato di non dispiacere gli ambientalisti e di non finire nuovamente su Striscia La Notizia”.
L’intento però, non è ridicolizzare gli intervistati: “Non ci occupiamo di performance atletiche, a noi interessa raccontare il territorio. Quando ci spostiamo le parole si confrontano con le immagini reali che sono lì a confermare o a smentire ciò che gli intervistati raccontano”. La sintesi dell’esperimento è che “da destra a sinistra la bici si è trasformata in una sorta di Panda del WWF”, spiega Guagnetti, “qualcosa di cui tutti parlano ma per la quale sono davvero in pochi a impegnarsi. La differenza, nel nostro caso, la fanno le piste ciclabili e la situazione delle strade. Su quelle non si può mentire più di tanto, specie davanti a una telecamera”. La città più ciclabile in Italia? Per Guagnetti resta Milano: “La sicurezza aumenta notevolmente quando in strada ci sono numerosi ciclisti e da questo punto di vista Pisapia è fortunato. La sua “rivoluzione arancione” ha preso il volo anche grazie alla bici. A due anni dalla sua elezione, però, i ciclo-attivisti rivendicano un impegno più forte”.
I ciclisti più delusi, invece, sono a Firenze: “I chilometri di piste promessi da Renzi sono rimasti sulla carta”. Ovunque i primi cittadini devono fare i conti con la scarsità delle risorse e l’opposizione della lobby degli automobilisti: “A Napoli sono arrivati a lanciare le bombe carta contro il Comune per contestare la Ztl. Roma dopo l’elezione di Ignazio Marino sembra la città più promettente: “Il sindaco ci ha raccontato che vuole diminuire il traffico delle auto del 20% e la pedonalizzazione dei Fori è un buon inizio. Lui stesso è un esempio, uno dei pochi che razzola come predica. In molti fanno gli ambientalisti con l’autista”. Non tutti gli ospiti di Radiobici hanno capito da subito di che genere di tandem si trattava: “Formigoni mi è costato una pedalata estiva al meeting di Cl, poi con una scusa qualunque aveva annullato l’intervista. Alla prima occasione mi sono fatto trovare nel posto giusto al momento giusto: una manifestazione del Pdl dove per fare gli ambientalisti c’erano anche dei supporter in bicicletta. Mescolandomi ai pidiellini sono riuscito a farlo salire. Quando gli ho chiesto delle vicende giudiziarie del suo capo è sceso al primo semaforo utile chiedendomi di consegnargli la registrazione dell’intervista”. In tutta la penisola il paesaggio che scorre mentre gli intervistati si raccontano è molto cambiato. Anche nel giro di un solo anno la differenza è palpabile: “Ovunque ci sono sempre più ciclisti. Spesso ci seguono per ascoltare le interviste in diretta”, dice Guagnetti, secondo cui la Puglia, ad esempio, è la regione che più di altre ha colto l’opportunità di creare ricchezza partendo dalle due ruote: “Anche se a Bari non si vedono molte bici in circolazione, le iniziative per favorire il cicloturismo sono molto apprezzabili e quest’anno partono i primi Bici-Grill per dare ospitalità alle migliaia di turisti che ogni anno scelgono l’Italia”.
I veri maestri dell’economia ciclabile vivono però sulle Dolomiti: “A Corvara ho conosciuto un visionario che si batte per la chiusura dei passi dolomitici alle auto e ci sta riuscendo. In molti ricollegano bici e cicloturismo a una questione per eco-estremisti o freakkettoni: Michil Costa, invece, presidente della Maratona Dles Dolomites, ha trasformato un luogo di vacanza per proprietari di Suv nella patria montana delle bici”. Pedalando, l’Alta Badia è riuscita a rivitalizzare una stagione turistica morta: “Da tre anni in Sud Tirolo arrivano migliaia di ciclisti da tutto il mondo”. La Radiobici quest’anno è andata a recuperare anche le storie delle isole minori italiane: “Ustica, le Eolie e le Tremiti sono state una scoperta. Abbiamo cercato di raccontare anche come si vive nelle comunità italiane più isolate. Ci sono esempi di eccellenza come il bike sharing sull’isola di Ustica con le fermate ai fari storici, e casi di arretratezza imbarazzante: quasi tutte le isole sono prive di impianti per desalare l’acqua che arriva con costosissime navi cisterna”. Storie di paradisi terrestri dimenticati e spesso male amministrati: “La più bella in assoluto è l’isola di Stromboli uno spettacolo che lascia senza fiato e che potrebbe essere davvero valorizzato, proprio a partire dai trasporti. In generale tutte le isole dopo la privatizzazione della Tirrenia soffrono un problema di continuità territoriale e scarsa qualità del servizio”. Con il video che racconta la vita sulle isole Eolie, firmato da Guagnetti e da Davide Bombini, Radiobici è stata selezionata per il festival dell’ambiente della Sicilia, un racconto divertente che mette assieme Giorgio Armani, un parroco che ha sostituito i canti mariani con i pezzi storici di Renato Zero e uno dei pochi sindaci Udc rimasti.
A dispetto del nome, Radiobici non parla solo di mobilità sostenibile. La politica resta uno degli argomenti più battuti sul tandem: “Ci occupiamo di sostenibilità ma non solo dal punto di vista ambientale. La bicicletta per noi resta uno strumento per diffondere una sensibilità diversa, per questo nelle nostre interviste sono centrali i diritti civili, i diritti dell’uomo oltre che quelli della natura. I nostri viaggi sono possibili solo perchè ad appoggiarci ci sono un gruppo di imprese sensibili a un nuovo modo di fare economia”. Non è un caso quindi che in entrambe le edizioni in sella sia salito Don Andrea Gallo: “Per noi è stato un maestro, un allenatore della mente. E’ salito sul nostro tandem un mese prima di morire. Era già malato e quest’anno non se l’è sentita di pedalare in strada. Abbiamo portato il tandem dentro la canonica e lì ci ha regalato le sue ultime riflessioni”.
A fine luglio, dopo cinque mesi di viaggio, la RadioBici farà ritorno a Milano, un pit-stop in vista dell’edizione 2014. Sul tandem saliranno nuovi compagni di viaggio come Daniela Ducato, imprenditrice sarda e alfiere della sostenibilità e dell’innovazione. “Ci dedicheremo insieme alla ricerca dell’economia desiderabile e metteremo in campo anche nuovi strumenti. La mobilità nuova è fatta di tante cose e stiamo già disegnando un nuovo mezzo che metterà assieme le migliori tecnologie italiane a partire dal consorzio Casa Verde CO 2.0”. Il risultato sarà un condensato di viaggi ed esperienze da portare in dote all’Expo 2015 di Milano.
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Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Gaza City, 22 feb. (Adnkronos) - Ha doppia cittadinanza israeliano e austriaca Tal Shoham, rapito insieme alla sua famiglia il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Be'eri. Era invece tenuto in prigionia da 11 anni Avera Mengistu, ebreo di origini etiopi entrato per errore nella Striscia di Gaza nel 2014. Sono loro i primi ostaggi rilasciati oggi da Hamas a Rafah, dopo essere fatti salire sul palco allestito davanti alla folla con le stesse modalità adottate in precedenza.
Il primo a salire sul palco è stato Tal Shoham, 39 anni, rapito dalla sua casa insieme ad altri otto membri della sua famiglia Tra questi c'erano Shoshan Haran, 67 anni, Avshalom Haran, 66 anni, Lilach Lea Kipnis, 60 anni, Adi Shoham, 38 anni, Naveh Shoham, 8 anni, Yahel Gani Shoham, 3 anni, Sharon Avigdori, 52 anni e Noam Avigdori, 12 anni. Il 7 ottobre Shoham era in visita a Be'eri per la festività di Simchat Torah con la moglie e i figli perché sua moglie era cresciuta lì. Anche la moglie e i figli di Shoham sono stati presi in ostaggio da Hamas e tenuti insieme, ma separati da Tal. Sua moglie Adi e i figli Naveh e Yahel, ora di 9 e 4 anni, sono stati rilasciati nel primo accordo di sequestro il 25 novembre 2023, dopo 50 giorni.
Il secondo a essere rilasciato oggi da Hamas è stato Mengistu, un ebreo israeliano di origine etiope che secondo i medici soffriva di una malattia psichiatrica quando attraversò il confine con la Striscia di Gaza il 7 settembre 2014. Nato in Etiopia, emigrato in Israele all'età di cinque anni con la sua famiglia come parte dell'Operazione Salomone. E' cresciuto ad Ashkelon con i suoi otto fratelli e sorelle. Dopo che suo fratello maggiore, Michael, ha sofferto di anoressia ed è morto all'età di 29 anni, il suo stato mentale è peggiorato e ha iniziato a condurre lunghe marce da solo in tutto Israele.
L'uomo, ora 38enne, aveva 28 anni quando è entrato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza dopo aver litigato con la madre, secondo Human Rights Watch. Hamas sostiene che sia un soldato, un'affermazione contestata sia da Human Rights Watch sia dalla sua famiglia. Nel gennaio 2023 Hamas diffuse un video in cui chiedeva a Israele di negoziare la sua liberazione.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - Gli ostaggi israeliani Tal Shoham e Abera Mengistu sfilano sul palco a Rafah davanti ad Hamas prima della loro liberazione dalla prigionia. Un rappresentante della Croce Rossa Internazionale sta firmando i documenti per il loro rilascio.