Cronaca

Beatrice Papetti, si costituisce l’automobilista che travolse la 16enne

I carabinieri hanno arrestato un 39enne nordafricano che ha raccontato di non aver retto al rimorso: "Ho visto la ragazza all'ultimo momento, non sono riuscito a evitarla e dopo l'impatto ho avuto paura. Ma poi ho visto le foto e l'appello del padre"

“Non volevo, non sono riuscito a evitare la sua bicicletta. L’ho investita io”. Sono queste le prime parole con cui un ambulante 39enne nordafricano, Gabardi El Habib, si è rivolto ai carabinieri confessando di aver investito e ucciso una settimana fa a Gorgonzola (Milano), la 16enne Beatrice Papetti. Le indagini dei carabinieri al momento non avevano portato a niente. Non ha retto alla foto della sua vittima, in tv e sui giornali e all’appello del padre della 15enne tra i primi a soccorrere la ragazzaeatrice e così dopo sette giorni, il 39enne  accompagnato dal suo legale, si è presentato ai carabinieri. Intorno alle 22 di ieri, 16 luglio, ha varcato l’ingresso della caserma di Cassano d’Adda e con un filo di voce ha raccontato l’incidente: Beatrice “vista solo all’ultimo momento”, quando era troppo tardi, “quando non sono riuscito a evitare la sua bici”. Poi la fuga: “Ho avuto paura, ero spaventato” racconta ai militari. Il 39enne è scappato lungo la statale Padana superiore a bordo del furgoncino Peugeot Ranch, lo ha nascosto nel box di un amico, ma sapeva che i carabinieri erano sulle sue tracce. Il mezzo è ora sotto sequestro, per il 39enne invece si sono aperte le porte del carcere. 

L’uomo ha confessato e “consegnato” il furgoncino che stava guidando. Dopo averlo interrogato i militari hanno sequestrato il Peugeot Ranch, blu metallizzato, “compatibile con le parti trovate sul luogo dell’incidente mortale”. Era nascosto nel box di un amico dell’investitore della ragazza.