L'ex consigliere di quartiere della Lega Nord di Padova è stata condannata per il reato di "istigazione a commettere atti di violenza sessuale per motivi razziali". In aula è scoppiata in lacrime: "Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un’altra donna"
Dolores Valandro, consigliere di quartiere della Lega di Padova imputata di “istigazione a commettere atti di violenza sessuale per motivi razziali” per le sue frasi contro il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge è stata condannata dal Tribunale di Padova a un anno e un mese di reclusione (pena sospesa) e all’interdizione dai pubblici uffici per tre anni. Lo scorso giugno, in seguito ad un episodio di violenza sessuale verificatosi a Genova, la Valandro aveva scritto su Facebook “mai nessuno che se la stupri?”, riferendosi al Ministro. La sentenza è stata letta dal presidente del collegio giudicate del tribunale di Padova Alessandro Apostoli Cappello. Alla lettura la Valandro è uscita subito dall’aula senza dire nulla mentre il suo avvocato Massimiliano Nicolai ha annunciato ricorso in appello.
Stamattina, in aula, la Valandro era scoppiata in lacrime nel corso del dibattimento: “Non era mia intenzione come madre e come donna insultare un’altra donna, mi è però passato davanti agli occhi un episodio capitato a mia figlia anni fa, era stata molestata da una persona di nazionalità non italiana. E’ stato un attimo di impulsività perchè non ho mai visto atti così violenti nei confronti delle donne perpetrati dagli italiani”, aveva detto l’ex consigliere della Lega. “Non era riferito alla Kyenge. Mi era dispiaciuto vedere che il ministro non ha avuto parole di sostegno nei confronti delle donne. Il ministro poteva essere di qualsiasi colore – ha poi concluso – ma è stato un impulso perché non ha detto alcuna parola nei confronti di queste povere donne”.